A poco più di un anno dalla morte, esce l’album che il producer di natali svedesi stava completando prima di togliersi la vita. Dodici brani a cavallo fra il pop e la dance, una formula vincente che aveva proiettato Avicii nel gotha del pop mondiale oltre che fra i dj più apprezzati, fatta di beat fulminanti ma non invadenti, melodie furbette e tanti ospiti di grido. Da Chris Martin (Heaven) a Aloe Blacc (SOS) fino agli insospettabili Imagine Dragons (Heart Upon My Sleeve). Il ricavato netto dei proventi dell’album andrà a un’organizzazione non profit che tratta di salute mentale e prevenzione al suicidio.