Si è conclusa la prima visita del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko in Africa subsahariana, un viaggio ufficiale in Zimbabwe cominciato lunedì mattina con una sontuosa cerimonia all’aeroporto di Harare. Durante la visita Lukashenko ha incontrato il suo omologo Emmerson Mnangagwa, con il quale ha avviato un dialogo «a beneficio di entrambi i paesi nei settori dell’agricoltura, dell’estrazione mineraria, del turismo, dei trasporti e dell’energia».

Il primo incontro tra i due leader è stato quasi grottesco, con Lukashenko che ha donato un trattore modello Belarus 92s al suo omologo Mnangagwa, che di rimando ha consegnato un leone impagliato al collega bielorusso: «Prima di tutto, voglio ringraziare gli americani e l’intero mondo occidentale per aver imposto sanzioni contro di noi» ha detto Lukashenko, ricordando che anche lo Zimbabwe, membro del Commonwealth, è vittima di sanzioni da parte di Washington. «Trattori americani e tedeschi sarebbero arrivati al posto di quelli bielorussi in questo enorme campo» ha detto Lukashenko, omaggiando le opportunità economiche che il settore agricolo dell’ex “granaio d’Africa” può ancora offrire. Il suo viaggio segue una visita del 2019 di Mnangagwa a Minsk, dopo la quale la Bielorussia ha aperto un’ambasciata ad Harare.

Questa settimana stati firmati 20 accordi nel settore produttivo industriale: «Il potenziale della nostra cooperazione è enorme». Il ministro dell’Industria bielorusso Aleksandr Rogozhnik, parte della delegazione andata in Zimbabwe, ha precisato che sono stati firmati contratti per la spedizione di trattori e mietitrici per cereali bielorusse e per la fornitura di attrezzature per la costruzione e l’ammodernamento di impianti per lo stoccaggio del grano in Zimbabwe. È stato inoltre firmato un memorandum d’intesa sulla cooperazione nell’ambito delle spedizioni in Zimbabwe di macchine e attrezzature per l’industria forestale. Nel 2022 sono stati consegnati 1.300 trattori di diversi modelli e 16 mietitrici allo Zimbabwe e, in questo viaggio, Lukashenko ha donato al Paese altri 179 trattori e 76 mietitrebbie.

I due paesi, che condividono appunto l’essere in una lista di sanzioni imposte dagli Stati uniti, hanno anche discusso della difesa come “pacchetto aggiuntivo”. 

Il significato della visita di Lukashenko in Zimbabwe però è anche molto politico: l’isolamento globale di Russia e Bielorussia sta trovando ampi spazi di salvezza in Africa, dove la presenza russa è sempre più forte sia a livello ufficiale, a gennaio è stata annunciata una maxi-esercitazione navale congiunta tra Sudafrica, Russia e Cina al largo del KwaZulu Natal, che non-ufficiale, come con la presenza del gruppo Wagner in alcune aree particolarmente critiche del Sahel, in Repubblica centrafricana e in Libia.

Politicamente parlando, la Russia in Africa sta cercando amici: le 54 nazioni africane votano tutte all’Assemblea generale delle Nazioni Unite e possono essere molto preziose, specie in momenti di tensione internazionale come quello che viviamo da un anno.