Durante il primo governo Conte, Lega e M5s decisero che a salvare Alitalia dovessero essere le Ferrovie dello Stato. La prima alleanza ferro-cielo della storia naufragò miseramente, allo stesso modo del governo giallo-verde. A tre anni di distanza ora è Msc, colosso dei mari e della croceristica, a manifestare interesse per rilevare la maggioranza di Ita, la compagnia che sostituito Alitalia  – ma non si può dire perché per Bruxelles ci deve essere “discontinuità” –  è la start up più ricca del mondo con i suoi 1,7 miliardi messi a bilancio dallo stato.

Dopo settimane di rumors alimentati dallo stesso presidente Alfredo Altavilla per distrarre l’attenzione dalle sue gaffe e dalla sua implementazione del “modello Fca” a una società a intero capitale pubblico, è arrivata la nota ufficiale del gigante fondato dal miliardario originario di Sorrento ma ormai svizzero Gianluigi Aponte che era già stato uno dei “capitani coraggiosi” riuniti da Berlusconi per salvare Alitalia nel 2009.

A rendere credibile l’offerta di Msc è però la presenza di Lufthansa, da anni promessa sposa (meglio: pappatrice) di Alitalia e di Ita: i tedeschi si erano detti interessati ma chiedendo tagli draconiani sul personale, stimato in 4 mila dipendenti. Ora Ita ha 2.350 addetti e conta di assumerne non più di altri mille. Insomma, una compagnia nana, senza debiti e con costo del lavoro bassissimo: l’ideale per i tedeschi.

Il Gruppo MSC – recita la nota ufficiale – ha manifestato oggi al Governo italiano il proprio interesse ad acquisire una quota di maggioranza in Ita Airways. Lo si legge in una nota. Il gruppo MSC «si pone l’obiettivo di realizzare una partnership con il Governo italiano e la compagnia Lufthansa come partner industriale del progetto. Lufthansa ha già manifestato il suo interesse a prendere parte all’iniziativa». MSC e Lufthansa, «a seguito della manifestazione di interesse odierna, richiedono un periodo di esclusiva di 90 giorni lavorativi e soggetto ad approvazioni regolatorie e due diligence».

Come scontato, Ita festeggia. “Il cda esaminerà in una prossima riunione i dettagli della manifestazione di interesse stessa. Sia il Gruppo Msc che Lufthansa hanno espresso il desiderio che il governo italiano mantenga una quota di minoranza all’interno della società. Inoltre, il Gruppo Msc e Lufthansa hanno richiesto 90 giorni di esclusiva per lavorare su questa manifestazione di Interesse, fa sapere Ita.

Proprio stamattina era arrivato anche il via libera di Bruxelles all’interessamento di Lufthansa. Rispondendo a una domanda sulla possibilità, la portavoce della commissione europea ha ricordato che il 25 giugno 2020 Bruxelles ha approvato il piano del governo tedesco per contribuire con 6 miliardi di euro alla ricapitalizzazione di Lufthansa, a patto che certe condizioni fossero rispettate. Tra gli impegni concordati insieme alla compagnia, rientrano «un’adeguata remunerazione per lo Stato, un divieto di dividendi e riacquisto di azioni, una rigida limitazione della remunerazione del management, compreso il divieto di pagamento dei bonus, così come un divieto di acquisizione». Oggi «Lufthansa resta in linea di principio vincolata alla maggior parte degli impegni fino al completo rimborso delle misure di ricapitalizzazione», che non è ancora avvenuta, ha evidenziato la portavoce, precisando che, in virtù del rimborso già effettuato da parte della compagnia di circa il 75% dell’aiuto ricevuto, il divieto alle acquisizioni e le forti limitazioni sui pagamenti dei dirigenti non sono più valide.

Il problema però è che Altavilla ha sempre parlato di un partner che entrerebbe in Ita con una quota di minoranza se non con reciprocità. Msce Lufthansa invece parlando di maggioranza. Vedremo come il governo – e quale governo – deciderà di muoversi.

La prima mossa sarà capire se Msc e Lufthansa decideranno di mantenere Altavilla alla guida e se confermeranno la sua linea e il piano industriale che prevede poche rotte, 8 mila esuberi rispetto a Alitalia e costi al minimo.

L’impressione è che il manager abbia già fatto il “lavoro sporco” proprio per Lufthansa. Che userebbe Ita per riempire ulteriormente i suoi voli intercontinentali e aumentare i guadagni.

Vedremo poi se i tedeschi saranno meno spaventati di Altavilla sulla class action anticipata dal manifesto che chiede di assumere tutti i 3 mila lavoratori del ramo Aviation Alitalia per la lampante continuità con Ita.

A non capirlo sono soprattutto i sindacati autonomi di Anpac e Anpav che subito hanno commentato in modo trionfale la notizia: «Qualora l’interesse dì Msc e Lufthansa fosse confermato, sarebbe una notizia positiva per il futuro della compagnia di bandiera. Due partner estremamente solidi che potrebbero garantire ad Ita un futuro di sviluppo con un ottimo posizionamento a livello internazionale», dichiara la Fnta, la federazione cui aderiscono le associazioni professionali Anpac, Anpav e Anp.