Nell’escalation della guerra fredda tra Usa e Russia seguita al dissolvimento degli accordi Usa-Urss del 1987 sulla non proliferazione di missili a corto e medio raggio vuole entrare in gioco anche l’Ucraina. Nel suo tour elettorale che ieri ha toccato la città di Zhytomyr il presidente ucraino Petro Poroshenko ha voluto annunciare l’esistenza di piani del ministero della Difesa per la creazione di armi missilistiche ad alta precisione.

«ABBIAMO ADERITO alle restrizioni imposte dal Trattato sull’eliminazione dei missili a breve e medio raggio (Inf), in vigore dall’epoca sovietica – ha detto il “re del cioccolato” – ma ora dopo che l’accordo è stato archiviato non ci sentiamo vincolati più da nessuna restrizione». L’Ucraina malgrado non sia membro della Nato ha già da tempo dichiarato di voler partecipare alla grande crociata di Trump contro la Russia. «I nostri uffici di progettazione, la nostra industria non è vincolata da alcuna limitazione sulla portata dei missili e questo significa che all’ordine del giorno c’è la creazione di un missile ad alta precisione che può colpire obiettivi nemici anche molto distanti», ha dichiarato il presidente ucraino.

LA SETTIMANA SCORSA, parlando a una riunione del Consiglio di sicurezza, Poroshenko dopo aver accusato la Russia di aver voluto la fine del sistema di controllo degli armamenti, aveva fatto riferimento «al diritto dell’Ucraina a creare sistemi di armi moderne ed efficaci per l’autodifesa, compresi potenti sistemi missilistici». L’Ucraina che fino al 2014 forniva alla Russia molti motori a uso missilistico, ora potrebbe beneficiare della tecnologia Usa per costruirne di propri.

Nel frattempo prosegue la campagna elettorale per le presidenziali in programma per il 31 marzo. Dopo che in settimana Julya Timoshenko aveva proceduto alla richiesta di impeachment per il presidente ucraino, sabato scorso Poroshenko durante un suo comizio a Cerkass è incappato in una contestazione dell’estrema destra del Nazkorps, il braccio politico del famigerato battaglione Azov. Il presidente ha dovuto abbandonare il palco in tutta fretta dopo violenti scontri tra polizia e militanti neofascisti che hanno provocato 21 feriti tra le forze dell’ordine e 50 tra i dimostranti.

UNA ROTTURA, quella tra Nazkorps e Poroshenko, particolarmente significativa in quanto la struttura neofascista è inquadrata ufficialmente da un anno nella Guardia Nazionale con compiti ausiliari di polizia. Una frattura verticale negli organi di sicurezza dello Stato le cui conseguenze potrebbero essere imprevedibili. Anche perché gli Usa sembrano voler abbandonare Poroshenko al proprio destino. In un recente intervento pubblico l’ambasciatrice Usa a Kiev Marie Yovanovitch ha accusato il presidente ucraino di «proteggere la corruzione nel sistema giudiziario» e ha messo in chiaro che «gli Usa non accetteranno manipolazioni del voto». La diplomazia americana sembra voler puntare ora su Timoshenko, anche se contatti preliminari sono stati presi anche con Vladimir Zelensky, il candidato populista in testa ai sondaggi che vorrebbe concludere con la Russia un accordo sul Donbass.

A DIMOSTRAZIONE che in ogni tragedia c’è sempre un po’ di farsa ieri è giunta anche la notizia dell’inserimento da parte ministero della Cultura ucraino di Al Bano nella lista nera dei personaggi pericolosi per la sicurezza del paese. Al Bano, da sempre sostenitore di Vladimir Putin, è molto popolare anche in Ucraina sin da quando negli anni ’70 il festival di Sanremo era una delle poche trasmissioni occidentali a essere trasmessa in diretta in Urss.