L’inchiesta sui motivi dello schianto del Boeing battente bandiera ucraina a Teheran non è ancora cominciata ma rischia di diventare il terreno di nuovo, pesante, scontro politico. Se fino all’altro ieri per tutte le parti in causa si dava per scontato che le ragioni della tragedia non potessero essere altro che tecniche, ieri Kiev ha fatto una decisa marcia indietro e ora sostiene che l’ipotesi più probabile dello schianto sia quella della collisione con un missile vagante nel cielo iraniano.

Aleksey Danilov, segretario del comitato per la sicurezza e la difesa ucraina ha dichiarato che «si sta esplorando l’eventualità che a colpire l’aereo sia stato un missile antiaereo “Tor” di fabbricazione russa». A Teheran sono al lavoro 45 esperti ucraini per indagare su quanto accaduto, i quali vorrebbero recarsi sul luogo dello schianto per portare alla luce ipotetici frammenti del missile ma Danilov su questo si è mostrato assai prudente.

«SI TRATTA DI UN LAVORO molto delicato» ha dichiarato il funzionario. La decisione di includere tra gli esperti ucraini persone che hanno già preso parte alle indagini sull’esplosione del Boeing malese nel luglio 2014 nello spazio aereo ucraino (di cui la Russia resta la principale sospettata) ha infastidito e molto. Non solo l’Iran ma anche la Russia che vi vede il tentativo di indirizzare il corso dell’inchiesta in una direzione in cui vi sarebbero già colpevoli e capri espriatori: la Russia che riformisce armi a “Stati canaglia” e l’Iran che le usa in modo avventuroso.

È evidente il rischio che come in altri casi del passato l’inchiesta si politicizzi oltre modo e non si possa condurre a una verità condivisa su quanto accaduto. Secondo Danilov sono tre i possibili scenari su quanto avvenuto: il missile; l’esplosione del motore per motivi tecnici; un’esplosione all’interno dell’aereo (atto terroristico).

NEL CASO CHE quest’ultima ipotesi prendesse forma, la situazione si ingarbuglierebbe ancora di più. «Chi poteva avere in interesse a far saltare in aria 170 passeggieri di diverse nazionalità?» si chiedeva ieri il Kiyv Post. Per il governo iraniano per ora resta solo la certezza che non sia stato un proprio missile a centrare l’aereo. Secondo fonti iraniane suffragate da un breve video, l’aereo si sarebbe incendiato in volo e il tentativo del pilota di rientrare in aeroporto non sarebbe andato a buon fine.