«Penso che per un compositore sia straordinario avere la possibilità di presentare le proprie idee per un periodo breve e poi lasciare il campo al successivo, è una tradizione straordinaria della Biennale musica e spero che continui a lungo dopo di me sia con compositori che con compositrici». Lucia Ronchetti, nuova direttrice della Biennale musica che raccoglie il testimone da Ivan Fedele, è l’unica donna fra le quattro nuove nomine dei programmi di musica, teatro, danza e cinema annunciate ieri dalla Biennale – di cui una è una riconferma: Alberto Barbera al suo terzo mandato consecutivo (oltre a quello dal 1998 al 2002) alla guida della Mostra del Cinema di Venezia, largamente attesa dopo il successo, lo scorso settembre, del festival ai tempi della pandemia.

ALLA GUIDA della Biennale Teatro subentrano invece ad Antonio Latella Stefano Ricci e Gianni Forte, i registi e attori dell’ensemble Ricci/Forte nato, autori fra i tanti di spettacoli come Imitationofdeath, Still Life, Darling (ipotesi per un’Orestea) – e anche attivi nel mondo della lirica, per la quale hanno curato per esempio la regia di Turandot al Macerata Opera Festival.

La danza è affidata al coreografo e regista britannico Wayne McGregor, direttore dello Studio Wayne McGregor, «una rete creativa che allarga le frontiere dell’intelligenza del corpo attraverso la danza, il design, la tecnologia» e di una compagnia di danza che porta anch’essa il suo nome. McGregor subentra a Marie Chouinard, alla guida della Biennale danza appena conclusa e da cui Ronchetti raccoglie il testimone di unica donna fra i direttori della Biennale. «Ho assistito agli ultimi spettacoli di Biennale danza – racconta – con un pubblico entusiasta ma controllato,e penso che si possa continuare ad organizzare concerti e spettacoli perché è un ambito in cui il controllo degli organizzatori ha funzionato molto bene». Un auspicio naturalmente rivolto al futuro, dato che le nomine arrivano all’indomani della chiusura – in Italia – di cinema e teatri. «Capisco che ci sono dei momenti in cui il governo deve prendere delle misure radicali, e spero che tutto questo abbia presto un risultato», dice Ronchetti.

«QUESTA seconda chiusura è comunque gravissima per tutti gli operatori della musica, il teatro, l’opera – ma non sono soli: io che lavoro soprattutto in Germania e in Francia ricevo quotidianamente notizie sullo stresso dramma, che è pienamente condiviso in Europa». Nata a Roma, compositrice – di opere come Inedia prodigiosa e drammaturgie come Sangu di rosa – e anche docente, Lucia Ronchetti presenterà nel 2021 la sua opera da camera Pinocchios Abenteuer alla Staatsoper Unter den Linden di Berlino e sempre l’anno prossimo l’Oper Frankfurt produrrà la nuova opera Inferno.

E ANCHE SE in Francia e in Germania sale teatrali, musicali e cinematografiche sono ancora aperte Ronchetti sostiene che si tratta di aperture «del tutto fittizie»: «Per esempio la Staatsoper di Berlino, in questo momento secondo le regole dello Stato berlinese, per la mia produzione potrebbe ospitare un pubblico di sole 16 persone». O la Nouvelle Philarmonie di Parigi: «Si possono realizzare alcuni concerti, ma con delle regole talmente strette, che implicano una totale revisione dei programmi. Sono per esempio state cancellate le prove della mia prossima opera corale perché erano troppe le persone a dover entrare per provare». La nuova direttrice della Biennale Musica resta però ottimista: «Credo che gli organizzatori abbiano dimostrato una tale capacità di controllo, proponendo delle soluzioni straordinarie, che appena sarà possibile riaprire tutto ci sarà una stagione bellissima, meditata e rigenerante, perché tutti abbiamo estremamente bisogno dello spettacolo e della musica dal vivo».