Durante la trasmissione «Un giorno da pecora» su Radiouno Lucia Borgonzoni ha asserito, con spropositato senso delle misure, che l’Emilia Romagna che si candida a governare confini col Trentino e con l’Umbria. Topica micidiale che le è stata rinfacciata con uno striscione di «Benvenuta in Trentino» che l’ha accolta arrivando a un ristorante nei pressi delle Cupole a Castel Bolognese.
Appena arrivata a «Castelfranco Emilia, nella bassa modenese», twitta Borgonzoni annunciando la sua partecipazione a un evento. Salvo che Castelfranco è sulla via Emilia tra Bologna e Modena invece che nel cuore della bassa (la pianura sulla sponda meridionale del Po) terremotata.
«No Lucia: quella non è Bologna, è Ferrara», ha twittato Bonaccini. Nella foto utilizzata per un evento bolognese, infatti, si vede il primo piano di Borgonzoni con sullo sfondo piazza Trento e Trieste di Ferrara. La foto è stata prontamente rimossa dalla pagina dell’evento di Bologna e sostituita con una della candidata senza panorami di sfondo.
«La nostra priorità è zero Irpef come in Veneto», promette la candidata leghista. Peccato che in Veneto l’addizionale regionale Irpef sia l’1,23% (valore minimo stabilito dalla legge), mentre in Emilia Romagna è articolata su cinque scaglioni per fascia di reddito che vanno dall’1,33 al 2,33%.
Tra le proposte di legge perorate da Lucia Borgonzoni ce ne sono una per la valorizzazione delle manifestazioni storiche, come il carnevale di Cento, e una per l’istituzione dell’assessorato per il turismo. Se non fosse che sono già in vigore entrambe: la prima è stata approvata tre anni fa e l’istituzione dell’assessorato al turismo risale addirittura al 2011.
Tra i rimedi urgenti per la sanità emiliano romagnola proposti dalla candidata leghista spicca l’impegno a tener «aperti» gli ospedali pubblici anche «di notte e nel weekend» sul modello a dir suo del Veneto. Che dunque Borgonzoni si sorprenderà esser quello da tempo immemore vigente in tutti gli ospedali, e persino i pronto soccorsi, d’Italia e del mondo, che non son pizzicagnoli.
«Basta Pd! In Emilia-Romagna il 26 gennaio chi scegli?». Così Lucia Borgonzoni lancia il sondaggio social invitando gli utenti di Facebook a scegliere tra la coppia del «passato» – formata dal governatore uscente Stefano Bonaccini insieme al segretario del Pd Nicola Zingaretti – e quella del «futuro» – formata da lei accanto al leader della Lega Matteo Salvini. Salvo che grazie al tam tam social di alcune pagine satiriche i voti sono andati in grande maggioranza a Bonaccini (26 mila a 7 mila), lasciando la candidata in braghe.