Si chiama «Grossomodo», ma non è una approssimazione: il nuovo centro di educazione al riuso di Lucca, inaugurato domenica scorsa, nasce da un gruppo di associazioni e realtà che da oltre dieci anni sul territorio si occupano di quella che oggi definiamo «economia circolare». Hanno le idee molto chiare, cioè, su come trasformare i rifiuti in una opportunità, in una risorsa da utilizzare nuovamente e in modo creativo, e oggi hanno trovato casa, in un magazzino del Comune nell’area dell’ex Foro Boario.

Dentro, ordinati sugli scaffali, ci sono già carta, prodotti tipografici e della fusione della plastica, pellami, stoffe, fibbie e tomaie arrivati dai calzaturifici, utensili per ferramenta, «materiali che disegnano una carta geografica delle aziende del territorio, di tutta la provincia di Lucca, e che ci permettono di legare al tema riuso anche quello dell’educazione ambientale» racconta Sara Tocchini di Bi-done, che di «Grossomodo» è anima, mani e mente, insieme a Federica Bianchi, Michela Cappuccio, Silvia Magrini e Tonja Pierallini. Con loro, all’apertura del centro hanno contribuito anche Marco Bachi e Daniele Guidotti della Gaudats Junk Band.

«Il nostro progetto fa riferimento a una rete di cui fanno parte anche l’associazione «Ascolta la mia voce», il centro di riuso solidale «Daccapo» e «Quindi», che organizza laboratori di artigianato utilizzando pellame e coinvolgendo donne extracomunitarie. È fondamentale, poi, la collaborazione con il Comune di Lucca e con Sistema Ambiente, perché questo ci permette di recuperare gli scarti di produzione delle aziende del territorio che «perdono lo status di rifiuto da smaltire» spiega Sara Tocchini. Lucca è il primo capoluogo in Toscana per raccolta differenziata, arrivata al 78% nel 2016, e Sistema Ambiente la società che gestisce il servizio di igiene urbana in città.

Bi-done e Gaudats Jazz Band garantiscono l’apertura del centro, i primi tre martedì e l’ultimo sabato di ogni mese. Le attività istituzionali del centro di educazione al riuso sono laboratori per le scuole o per associazioni, iniziative ad hoc rivolti a gruppi di ragazzi e di adulti, e corsi di formazione per educatori e animatrici.

È quello che Bi-done (bi-done.com) fa dal 2007, mutuando sul territorio, e in particolare nelle scuole, l’esempio del centro Remida di Reggio Emilia, nato nel 1996 nell’ambito delle attività educative di Reggio Children.
Per la nascita di «Grossmodo» è stato fondamentale l’incontro con Ilaria Vietina, assessore comunale con delega alle politiche formative, e già vice-sindaco nella passata consiliatura, con cui sono stati definiti i contorni del progetto: «il centro di educazione al riuso – racconta Sara Tocchini – non è un negozio dell’usato. A determinate condizioni, è possibile l’asporto di materiale, ma solo da parte di soggetti o enti riconosciuti, associazione e scuole, che contribuiranno acquistando a un prezzo simbolico una tessera di “Grossomodo”. Abbiamo costruito un rapporto trasparente con le aziende, e vogliamo che ogni azioni del centro abbia una funzione educativa. Siamo uno spazio di servizio per tutta la cittadinanza”.

Tra tanti ambiti di riutilizzo creativo, la Gaudats Junk Band (www.gaudats.it) opera in quello musicale. Il progetto è nato tre anni fa, per gioco, da un’idea di Daniele Guidotti, detto «Gaudats», polistrumentista ma anche ex muratore, e artigiano molto abile, e impegnato da anni con i movimenti verso i rifiuti zero, e di Marco Bachi, in arte Donbachi, da vent’anni bassista e contrabbassista della Bandabardò. «Abbiamo iniziato costruendo piccoli strumenti, e oggi siamo un gruppo di dodici elementi, con un reportorio divertente. Il nostro frontman è Rick Hutton, già protagonista con Videomusic. Presto ai concerti abbiamo abbinato attività formative. Credo che insegnando ai bambini, anche a quelli delle scuole dell’infanzia, a costruire gli strumenti portando da casa i rifiuti sia uno straordinario strumento di avvicinamento alla musica».

Nei locali di «Grossomodo» al Foro Boario la Gaudats Junk Band trova una casa permanente per tutti gli strumenti costruiti in questi anni, a cominciare dal mitico Bassotanica suonato da Marco Bachi (per farlo servono una scopa e una tanica di quelle utilizzate per prendere l’acqua alla fontana): «Avremmo bisogno di un tir ogni volta che andiamo in una scuola. Qui invece abbiamo uno spazio espositivo dove mostrare tutto: dagli shaker a strumenti a percussione semplici, ma anche strumenti a fiato, la Batteria Junk, la Chitarra «Sdraiata», oltre al mio Bassotanica» dice Marco Bachi. Che ricorda: «La Junk Music esiste dagli anni Dieci. La musica è nata così, usando ciò che c’era a disposizione. Il rifiuto è una risorsa».

Oltre a corsi per bambini e corsi di aggiornamento per le maestre, Marco Bachi è impegnato nella costruzione di un database sonoro e visivo dei materiali. «Il capannone è già pieno pieno di oggetti di ogni tipo: c’è del legno, della plastica, della terracotta. Abbiamo pensato di «campionare» tutti i nostri materiali. Ai bambini e ai ragazzi che verranno vorremmo mostrare che ogni materiale ha un suo suono, ha caratteristiche, e forma d’onda. Da questi ex rifiuti è possibile ricavare quel groove ritmico, che rappresenta i suoni, spesso elettronici, che si sentono nei dischi. Ma qui il suono è vero».

Tra i progetti futuri di Donbachi, anche quello di ospitare a «Grossomodo» la trasmissione di una web radio, che possa ospitare esperti in grado di parlare di ecologia (il Comune di Capannori, limitrofo a quello di Lucca, è il primo in Italia ad aver aderito alla Strategia rifiuti zero, e l’ex assessore Alessio Ciacci a dicembre ha vinto a Vienna un premio per l’innovazione nelle politiche pubbliche per aver introdotto la tariffazione «puntuale» dei rifiuti, calibrata sul peso effettivo della parte indifferenziata) ma anche musicisti famosi, chiamati a re-interpretare i propri brani con gli strumenti della Gaudats. «Grossomodo» è uno spazio a disposizione – conclude Marco Bachi – . Un luogo per lo scambio di idee».