Fa discutere a Lucca (e non solo) la decisione del candidato sindaco del centrodestra, l’imprenditore Mario Pardini, di apparentarsi con la coalizione Difendere Lucca, l’ItalExit di Pierluigi Paragone e Centrodestra per Barsanti, capeggiata appunto da Fabio Barsanti e in grado domenica scorsa di toccare il 9,5%. Il consigliere comunale uscente, eletto nel 2017 con Casa Pound e anima istituzionale della parte più “nera” della città, si era detto subito pronto a sedersi al tavolo delle trattative con Pardini, visto che quest’ultimo, dopo il 33,8% del primo turno, ha un estremo bisogno di guadagnare terreno in vista del ballottaggio con il centrosinistra di Francesco Raspini, che ha preso il 43,3%.
Dopo dieci anni di centrosinistra con il sindaco dem Alessandro Tambellini, in quella Lucca che da storica e ricca “isola bianca” della Toscana ha sempre apprezzato candidati moderati e di solida cultura amministrativa, la scelta di Pardini appare al tempo stesso una via obbligata e un azzardo. La lunga vigilia delle elezioni si era infatti consumata nel centrodestra fra mesi di trattative, e anche più di un litigio, per scegliere il candidato della coalizione, individuato alla fine nel pupillo di Marcello Pera.
Agli occhi del peraltro scarso corpo elettorale, l’affluenza a Lucca si è fermata al 46,6%, è apparsa più convincente la candidatura di Francesco Raspini, assessore uscente e funzionario di polizia, alla guida di un centrosinistra “moderato” a solida trazione Pd e senza M5s. Di qui il robusto 43,3% del primo round elettorale, raggiunto per di più senza l’appoggio della mini trimurti centrista Azione- +Europa- Italia Viva. Una coalizione che dopo il deludente 3,7% di domenica scorsa ha annunciato il proprio sostegno a Raspini. Denunciando allo stesso tempo l’entrata in scena del “nero” Barsanti: “Anche per questo noi appoggeremo il candidato del centrosinistra (senza 5S)”, ha twittato in proposito Carlo Calenda, riprendendo un post del dem Emanuele Fiano che sottolineava molto negativamente l’apparentamento fra Pardini e Barsanti.
Ad aggiungere nuovo pepe, c’è da registrare anche l’appoggio, ma non l’apparentamento, a Pardini da parte del no-vax e no green pass Andrea Colombini (4,2% domenica senza ingresso in consiglio comunale), comunicato in una diretta social nella quale ha anche parlato diffusamente di vaccini e mascherine. Provocando un automatico corto circuito con la robusta componente forzista dell’alleanza pardiniana, nella quale non sono mancati medici rimasti in trincea per due lungi anni per combattere il virus.
“Lucca è una città moderata da sempre – ha tirato le somme il senatore dem lucchese Andrea Marcucci – nelle urne i cittadini sceglieranno Francesco Raspini e il suo progetto di buongoverno, nessuna credibilità per le alleanze pateracchio della destra”. All’opposto l’apparentamento è piaciuto alla Lega “L’accordo con Barsanti e Cecchini rappresenta un salto di qualità, in nome del cambiamento e della rinascita della città”.