Luca Manes si porta dietro la passione per il calcio inglese, nata quando raggiunta la maggiore età sul finire degli anni ’80, come tanti giovani italiani andava in Inghilterra per perfezionare il suo inglese. In Italia sbirciava le partite della Premier sulle televisioni private, e la sua passione per il calcio d’Oltremanica nel corso degli anni si è alimentata fino a renderlo un esperto come pochi, tanto da sembrare un british trapiantato in Italia. A coloro che si addentrano nella lettura del suo utimo libro Football is coming (Bradipolibri, euro 14) capiterà di leggere che i cori intonati dalla tifoseria del Portsmouth in una determinata partita sono inferiori per numero rispetto a quelli di un match visto da Manes due anni prima. Descrive le birrerie di riferimento delle tifoserie inglesi e mentre si addentra nei particolari vi fa viaggiare lungo tutta l’isola britannica: «Il sabato della prima scappata nelle Midlands sui vagoni ci sono gruppetti di tifosi del Queens Rangers diretti verso Coventry che fanno colazione a patatine e birra per la gioia dei loro dietologi. Ogni tanto ci scappa un coro immaginario filo rosso musicale che nello stesso momento lega in tutto il Paese qualche decina di trani e pullman infarciti di supporter on tour. Quelli delle Super Hoops sono particolarmente allegri perché la squadra è neopromossa».
Chi nel libro di Luca Manes cercasse descrizioni di partite epiche del calcio inglese resterebbe deluso, perché Football is coming home è un lungo viaggio dell’autore in undici città del calcio inglese: Portmouth, Londra, Ipswich, Birmingham, Wolverhampton, Nottingham, Liverpool, Manchester, Sheffield, Leeds e Newcastel. Leggerete della vecchietta scatenata nel tifo per la sua squadra del cuore, del famoso cantante vicepresidente della squadra, che a differenza di altri vip, i quali si rifocillano ben bene nella sala a loro riservata e poi seguono la partita con sguardo distratto, il rocker si fa prendere dalla foga del tifo. Il percorso calcistico tracciato da Luca Manes riguarda le storie del passato e quelle del presente delle squadre del calcio inglese, i luoghi della passione, spesso segnati da statue dedicate ai beniamini della tifoseria o agli allenatori, come quella eretta in onore di Brian Clough, allenatore ricordato a Derby per i suoi numerosi successi e per i 18 anni alla guida del Nottingham, portato al duplice successo di Champion’s League dall’allenatore con il maglione verde, fiero delle sue origini proletarie, idolatrato dalle due tifoserie, caso unico in Inghilterra, che a loro volta non si amano affatto. Pensate che la statua di Clough sorga all’interno dello stadio di Nottingham o sotto la curva? E stata eretta nel centro di Nottingham. Luca Manes riflette sullo stato del calcio inglese dopo la «ripulitura» della Premier dovuta ai diritti televisivi e vi spiega perché i tifosi del Newcastle continuano instancabili a stare accanto alla squadra, nonostante decenni di ripetuti fallimenti.