I delegati sindacali delle fabbriche Fiat-Chrysler in America hanno approvato la seconda bozza di accordo salariale con Marchionne dopo la clamorosa bocciatura al referendum di pochi giorni fa da parte degli operai e la successiva minaccia di sciopero senza un accordo migliorativo.

Imparando dagli errori della volta precedente, l’Uaw (il sindacato degli operai dell’auto Usa), ha immediatamente diffuso la sintesi dell’accordo sul proprio sito Internet e sulle proprie pagine facebook, in modo da limitare quel passaparola rivelatosi letale, per i vertici sindacali, in occasione del voto. A giudicare dalle prime reazioni sui social network, però, i dubbi e i sospetti sulla bontà del nuovo contratto sono ancora molto diffusi.

Secondo le anticipazioni rese note dall’Uaw e le analisi di media specializzati come Automotive News, l’accordo non cambia moltissimo rispetto alla versione precedente, salvo sul punto decisivo della divisione in due scaglioni dei salari Fca. Marchionne si impegna a eliminare la divisione tra la paga «base» (tier 2) e la paga «normale» (tier 1) secondo una progressione di 8 anni, simile a quella adottata negli impianti canadesi. Circa il 45% degli operai Usa di Fca hanno la paga base, minore. Secondo il nuovo accordo, con aumenti pre-determinati in 8 anni, gli operai più giovani o neo assunti passeranno gradualmente dalla paga «base» di 19$ l’ora a quella «normale» di 30$ l’ora.

Gli aumenti però sono più alti nel secondo quadriennio rispetto al primo, e su Internet gli operai non mancano di far notare che il prossimo quadriennio sarà affrontato nel prossimo contratto, non in questo, quindi la fiducia sul mantenimento degli impegni da parte di Fca è tutt’altro che granitica.

Il resto dell’accordo è sostanzialmente identico a quello già bocciato.

Il sindacato, in ogni caso, parla di «grandi passi avanti» e afferma che Fca si è impegnata a utilizzare al 100% gli impianti Usa (dove i timori per il Tpp, dopo il Nafta, sono molto diffusi tra le union) senza ulteriori esternalizzazioni, promettendo investimenti per 5,3 miliardi di dollari.

Se gli iscritti Fca daranno il via libera, l’Uaw dovrà poi passare ai rinnovi dei contratti con Ford e Gm, le due società dell’auto più grandi e più «ricche» di Chrysler.