Ritmica secca tagliente, la solita grande abilità di scrittura in cui musica e testi si incastrano alla perfezione. Daniele Silvestri e la banalità non vanno mai a braccetto. Da qualche giorno il cantautore capitolino ha in rotazione radiofonica un nuovo brano, Quali alibi, che anticipa il disco di inediti in uscita il 26 febbraio.

Quali alibi da oggi è anche un video – diretto da Fernando Luceri, che assume quasi i contorni di un piccolo film che si muove tra passato e futuro, ma dove i riferimenti ai fascismi di varie entità, dittature e guerre «preventive» sono molteplici. Tutto dentro una storia in cui droni prendono le sembianze di colibrì mentre alcuni operai si ribellano.

Nel video Silvestri si sdoppia: è l’operaio che compone in tipografia messaggi di lotta e il gerarca/poliziotto che «sgomina la congiura» grazie a una talpa. «Il video – spiega il regista – non racconta in modo didascalico ciò che dice la canzone, abbiamo piuttosto cercato di dare vita a una ’realtà ucronica’ in cui si usa una società che non esiste per raccontare le deviazioni politiche e sociali di una società reale».