«You are not a king, you are just a pawn» sono i versi dub poetry che introducono Highly(get to me), titolo capovolto nel refrain: «I can’t let him get to me» (non posso permettergli di avvicinarsi). Jah9 tiene i pugni stretti e gli occhi chiusi mentre lo canta, ed è evidente che nessuno (uomo) le si può avvicinare (se assume comportamenti spregevoli). Una narrazione potente. Con il suo sguardo e il suo portamento fiero Janine Cunningham potrebbe guidare rivoluzioni. Ma lei è una poetessa;compone dai tempi dell’Università convinta che la battaglia per l’empowerment femminile possa essere condotta con la forza delle parole. Con i suoi versi, la cantautrice di Falmouth si pone nel solco della narrativa(femminile e femminista) per contrastare il pensiero egemone(al) maschile. Per niente conciliante, ma non per questo radicale in Love Has Found I, descrive la sintesi yin e yang, l’armonia tra maschile e femminile. Il suo stesso pseudonimo, Jah9, contiene questa dualità del 9. Le nuove canzoni, nascono da un diario di appunti che lei ha concepito come uno spazio per pensare. C’è una vena retrò nel suo suono, atmosfere smooth jazz/dub/soul e reggae, lacerti hip hop, e qualche ammiccamento radiofonico.