Arrivano a Trieste piagati, affamati, terrorizzati. Lungo la rotta balcanica hanno subito pestaggi e ruberie, sono stati riportati in Bosnia una due tre dieci volte; adesso sono qua. A piccoli gruppi, ogni giorno, alla ricerca di un treno che li porti più dentro all’Europa, al nord, via, dove forse c’è una vita possibile anche per loro. I corpi martoriati, solo negli occhi quella scintilla che non si spegne: la speranza, la voglia di vivere. A Trieste non c’è nulla per chi arriva a piedi, per chi vuole continuare il viaggio, solo i volontari davanti alla Stazione che, ogni pomeriggio, offrono...