Un’emozione profonda per lo spettatore, neanche facile da spiegare o da analizzare razionalmente: è il primo segno dell’efficacia, della forza e della «necessità», che Il vangelo secondo Matteo si porta dentro. E non si pensi al libro dell’apostolo, che pure è una delle basi del cristianesimo assieme a quelli di Luca Marco e Giovanni. E non si tratta neppure del bellissimo film di Pier Paolo Pasolini, uno dei suoi primi, che lo rivelò a Venezia giusto cinquant’anni fa. Parliamo invece di un grande progetto di Virgilio Sieni, direttore a Venezia della Biennale Danza, che proprio alla danza vuole commisurare il...
Visioni
L’originalità virtuosa dei corpi nelle coreografie di Virgilio Sieni
A teatro. Il coreografo scompone in 27 scene Il vangelo secondo Matteo