Si chiama l’Ora della Terra (Earth Hour) ed è la più grande mobilitazione mondiale contro i cambiamenti climatici. Nata 11 anni fa a Sydney, si è poi diffusa in tutti i continenti promossa dal WWF Internazionale. Dalle ore 20,30 alle ore 21,30 di un giorno di fine marzo, quest’anno sarà sabato 24 marzo, le luci di monumenti, piazze, strade, edifici, locali, abitazioni di tutto il mondo si spengono: un’ora riempita da centinaia di milioni di gesti simbolici che si trasformano in un appello planetario per la difesa della Terra.

Negli anni, dall’Oceano Pacifico all’Oceano Atlantico, si sono spenti i più importanti luoghi simbolo del mondo: il Colosseo a Roma, la Valle dei Templi di Agrigento, la Tour Eiffel a Parigi, il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, il Ponte sul Bosforo, il Big Ben di Londra, l’Empire State Building di New York, la Marina Bay a Singapore, il Cremlino a Mosca, le Piramidi d’Egitto, la Sydney Opera House, la Torre Taipei 101 a Taiwan, l’Acropoli ad Atene…

Nel 2017 la manifestazione ha registrato numeri da capogiro: 7.000 città aderenti in quasi 190 Paesi con centinaia di milioni di persone coinvolte e 3 miliardi di azioni social.

Un gesto simbolico da cui però sono derivate anche azioni concrete. Negli anni, in occasione dell’adesione a questa mobilitazione, i Governi di vari Paesi hanno adottato misure concrete per la tutela del Pianeta: la creazione di un’area marina protetta di oltre 3,4 milioni di ettari in Argentina, la protezione di 2.700 ettari di foresta in Uganda, la promulgazione di una normativa protezionistica per le foreste in Russia…

Attraverso il suo messaggio planetario, l’Ora della Terra diffonde la volontà di impegnarsi singolarmente e collettivamente per contrastare il cambiamento climatico, una sfida che è possibile vincere soltanto unendo le forze. È questa energia positiva quest’anno è stata sintetizzata nell’hashtag #Connect2Earth per sottolineare il legame tra il nostro benessere e l’equilibrio dei boschi, la purezza delle acque, la bellezza e la ricchezza di tutte le specie viventi.

Perché biodiversità e natura sono alla base della nostra esistenza e garantiscono benessere, salute, economia, felicità: sono le fondamenta della nostra vita sul Pianeta e i cambiamenti climatici le stanno mettendo in pericolo.

Ogni giorno scienziati e centri di ricerca ce lo ricordano: il cambiamento climatico è una delle minacce più devastanti per la biodiversità e, di conseguenza, per l’uomo. Il 2017 si è chiuso come il secondo anno più caldo mai registrato, insieme al 2015 e dopo il 2016. In questo secolo abbiamo registrato 17 dei 18 anni più torridi mai avuti e ormai gli effetti si iniziano a vedere sui territori e sulle popolazioni che le abitano: l’innalzamento delle temperature sta cambiando la vita di milioni e milioni di persone e il tempo che ci rimane per adottare (o meglio tentare di adottare) soluzioni efficaci è ormai veramente limitato.

L’Italia registra da sempre il maggior numero di eventi e anche quest’anno si potrà aderire all’Ora della Terra in centinaia di città, grandi o piccole: oltre ad assistere allo spegnimento di tantissimi monumenti si potrà partecipare a cene a lume di candela, passeggiate notturne, osservazione delle stelle, monitoraggi di pipistrelli e tanto altro ancora. Saranno organizzate anche speciali biciclettate in diverse città italiane tra cui Bologna, Napoli, Lecce, Chieti, Catania e soprattutto Roma dove, alla presenza dell’astronauta Paolo Nespoli, si terrà l’evento centrale con una “Pedalata per il Clima” che partirà dal Colosseo alle 20,30, subito dopo lo spegnimento, e si chiuderà alla Basilica di San Pietro. Tutte le informazioni sono sul sito www.oradellaterra.org.