Il dubmaster e cervello creativo sonoro dei 99 Posse, Marco Messina, collabora col regista Pietro Marcello, grande conoscitore di musica classica, sin dai tempi del documentario Il passaggio della linea del 2007. Insieme a Sacha Ricci, ha provato con abbondante uso di campionamenti – una cura simile alle immagini di repertorio scelte, manipolate e cucite nel film – a indirizzare il viaggio sonoro del malandrino che diventerà scrittore tra personaggi storici e bassifondi delle grandi città. Esplorazioni  principalmente strumentali, con frammenti synth e laptop trattati, carillon e mandolino, che indagano e rafforzano quella sensazione di spaesamento in perenne anelito verso magnifici orizzonti solamente evocati. Disponibile sulle piattaforme digitali, la colonna sonora lunga ventidue minuti è tutta originale e inedita (nel film si sentono varie brevi sequenze come Piccerè di Daniele Pace e Voglie turnà di Teresa De Sio, non comprese nell’album) con la suite retrò cantata vagamente settecentesca di Aria in canone di Marzocchi-Bonazzoli e l’ottimistico paesaggio interiore di Paradiso, una circolarità ritmica scandita da un loop ripetuto, un rubinetto che perde o una scia nel cielo, pronta ad abbacinare il marinaio protagonista.