L’Assemblea generale dell’Onu ha approvato la risoluzione Merkel-Rousseff per mettere fine agli eccessi della sorveglianza digitale emersi con lo scandalo Datagate. La risoluzione, proposta alle Nazioni Unite in tandem da Germania e Brasile, approvata per consenso dai rappresentanti dei 193 paesi dell’organizzazione dopo aver già ottenuto il via libera dalla terza Commissione (quella che si occupa di diritti umani), è stata però ammorbidita rispetto al testo iniziale per ottenere l’ok di Stati uniti e Gran Bretagna. Si tratta di un appello a tutela della privacy contro lo spionaggio digitale di massa da parte dei servizi segreti mondiali in paesi esteri e contro la raccolta a strascico di dati personali di cittadini e leader politici, senza mai fare riferimento specifico al «grande orecchio» americano. Non ha valore vincolante ma esprime una «moral suasion» molto forte per i governi mondiali.

Un passaggio del documento ribadisce che «gli stessi diritti che valgono offline devono essere garantiti anche in Rete», sottolineando il rischio per i diritti fondamentali dell’uomo, in particolare quello alla privacy, derivanti dall’abuso di controllo digitale.