Inclassificabile, incompreso, obliquo, solitario, sfortunato, «regionale»…Comunque lo si voglia pensare, Richard Linklater rimane uno degli autori più strani e non omologabili del contemporaneo cinema americano. Piagato da una sfortuna colossale con agenti e distributori (che immaginano per i suoi film una strategia fallimentare dopo l’altra), troppo poco convenzionalmente «americano» per l’Europa e troppo europeo per gli Usa, il cinefilissimo autore texano ha ormai costruito un’opera che porta in sè molto più mistero e ambizione di quanto il tono sommesso/dimesso dei suoi film parrebbe dimostrare.

Se si eccettua il grosso successo di School of Rock (2003, con Jack Black più Belushi che mai, che arruola gli studenti di un liceo ingessatissimo nel suo sogno di diventare una del rock ‘n roll), la trilogia di cui fanno parte Before Sunset, Before Sunset e Before Midnight è la fetta di suo lavoro più vista, sia negli States che all’estero. Before Sunset era stato nominato agli Oscar per la sceneggiatura e Before Sunrise aveva vinto l’Orso d’argento a Berlino. Ma il suo cinema abbraccia un campo molto più vasto.

Philip K. Dick, Orson Welles, il drammaturgo Eric Bogosian (SubUrbia), il giornalista best seller Eric Schlosser (Fast Food Nation), il western (il dimenticato The Newton Boys, con Hawke e un giovanissimo Matthew McConaughey), il baseball (Bad News Bears) e una forma tutta particolare di esistenzialismo made in Austin, coniata dal suo primo, amatissimo, film, Slacker, raccontata in versione retro in Dazed and Confused, e ripresa nell’incompreso gioiello animato Waking Life, sono alcune delle passioni di Linklater. Generalmente ben visto dalla critica Usa, Linklater è molto spesso punito al botteghino e quasi invariabilmente intraducibile all’estero, dove i suoi film escono in modo irregolare se non addirittura sporadico.

In parte si tratta di una marginalità volontaria, dato che, nonostante alcuni esperimenti con gli studios, Linklater preferisce lavorare a modo suo, lontano da Hollywood. In parte è la qualità stessa del suo cinema, ibrida, ostinatamente inafferrabile.

Il suo ultimo film prima di Before Midnight, Bernie (2011), non faceva eccezione, a partire dalla premessa: la ricostruzione drammatica di una vicenda di true crime, interpretata da due super star (Jack Black e Shirley Mclaine), ma raccontata da un coro greco di anziani che sono gli attuali residenti della cittadina del Texas dove si erano svolti I fatti, Carthage (popolazione 6500 persone). Tratto da un articolo pubblicato sul Texas Monthly a proposito dell’omicidio di una tremenda ma ricca vecchietta ad opera del soave, rotondo, artista dei funerali che lei aveva proticamente adottato, Bernie è una divertentissima, affilata commedia sui misteri dell’anima umano e sull’ipocrisia della superfici. Inspiegabilmente non è ancora arrivato in Italia.