Da Londra a Perth (le due foto a destra), da Johannesburg a Roma e New York, da Berlino (in alto) a Pretoria (a sinistra, tutte foto LaPress), da Amsterdam a Madrid, da Parigi a Vienna, da Nuova Delhi a Buenos Aires, la quinta giornata di proteste organizzata in tutto il mondo dall’International Extinction Rebellion si è svolta nel segno di una partecipazione sempre più intensa, malgrado le forme di lotta di questo movimento ecologista non siano solo di pura testimonianza.

Londra

A Londra, il giorno dopo l’azione compiuta al City Airport per attirare l’attenzione sull’impatto del traffico aereo sul clima, ieri una cinquantina di militanti del movimento ecologista ha bloccato l’ingresso principale della Bbc. «Nessuno entra, nessuno esce», ha riferito in un tweet il giornalista Paul Lewis, mentre alcuni video apparsi sui social mostrano i manifestanti srotolare uno striscione con lo slogan «dite la verità». Time Square, a New York, come il Marschall Bridge di Berlino e le principali piazze del mondo, si sono riempite di manifestanti e attivisti che hanno messo in scena colorate coreografie.

A Perth

A Roma il ministro per l’Ambiente, Sergio Costa, ha incontrato le decine di persone che da giorni sono in sciopero della fame e stanno manifestando davanti a Montecitorio. «Grazie per essere scesi in piazza: i vostri sforzi sono encomiabili – ha detto loro il ministro del M5S – Vi posso assicurare che l’Italia sta facendo la sua parte. Da sola non può salvare il mondo, ma stiamo avviando un percorso diplomatico rivolto soprattutto all’Europa e a tutti i Paesi che non riconoscono l’emergenza del cambio climatico». Per gli attivisti di XR però, lo sforzo dell’Italia non è sufficiente davanti alla gravità della situazione.