Il secondo lockdown quasi totale imposto all’Inghilterra provoca reazioni di insofferenza. Sono stati quasi duecento gli arresti la sera di giovedì alla manifestazione Million Mask, che si tiene a Londra annualmente in occasione dell’anniversario del tentato – e fallito – regicidio “papista” del XVIII secolo ad opera di Guy Fawkes. Il corteo, che ha sfilato senza autorizzazione per il centro della capitale per sfociare poi, come di consueto, a Trafalgar Square, è stato intercettato dalla polizia, che ha intimato ai manifestanti di disperdersi e tornare a casa, ne ha sopraffatto alcuni e arrestati molti altri.

Era come minimo lecito aspettarsi scontri nell’anno in cui l’anniversario del fallito regicidio andava infelicemente a coincidere con l’inizio del lockdown di un mese deciso dal governo Johnson in seguito al rinnovellato dilagare della pandemia nel paese. Alla tradizionale protesta anticapitalista e anti-austerity cui è associata la manifestazione, quest’anno si è aggiunta quella contro il confinamento sanitario culminata nella presenza del fratello di Jeremy Corbyn, Piers, già negazionista climatico e ultimamente assurto a figura di riferimento del movimento anti-lockdown. Che tale movimento, politicamente connotato più a destra, facesse proseliti anche nella sinistra anarchica e antiautoriataria era altrettanto prevedibile. Lo stesso Corbyn, sempre il fratello, è stato finora arrestato ben quattro volte e pesantemente multato in simili proteste.

Il guazzabuglio simbolico della ricorrenza merita un micro-excursus. Il corteo è organizzato dal collettivo di hacker Anoymous e si tiene da un decennio in occasione dell’anniversario del fallito attentato di Guy Fawkes, dissidente cattolico inglese che il cinque novembre del 1605 cercò di assassinare Giacomo Stuart, re scozzese successore di Elisabetta I. Il complotto fu sgominato e punito con l’esecuzione dei colpevoli, compreso Fawkes, l’unico esecutore materiale. Questi è dunque il primo “terrorista” della storia britannica, e la sua effigie veniva tradizionalmente bruciata nella “notte dei falò” (Bonfire night) ogni 5 novembre, in una sorta di festa popolare folk-politica dove si celebra lo scampato pericolo della monarchia. La rielaborazione fattane dal graphic novel V for vendetta di Alan Moore e David Lloyd, ma soprattutto all’omonimo adattamento cinematografico hollywoodiano delle sorelle Wachowski – le autrici di Matrix -, del 2006, ha operato un detournement ideologico e simbolico: grazie a loro, il nobiluomo papista era diventato un’icona anarchica senza volto: quasi un’anti-icona nel senso letterale.

Questo il retroterra della manifestazione di giovedì sera, molti dei cui partecipanti hanno sfidato senz’ombra di ironia il paradosso di protestare mascherati (indossavano quella del personaggio di Guido Fawkes,) contro l’obbligo di indossare una mascherina.

Altri disordini si sono verificati ieri all’università di Manchester, quando centinaia di studenti, preoccupati più della propria salute mentale che di quella fisica, hanno divelto delle barriere in alluminio con le quali le autorità avevano circondato il campus. Il rettorato si è detto dispiaciuto e ha chiesto scusa per lo stress psicologico causato dall’iniziativa para-concentrazionaria, dando disposizioni affinché si finisse di rimuovere quanto restava di dette barriere.