La battaglia per il Donbass sta giungendo al culmine. Mentre a Slovjansk, Avdiivka, Marinka e nelle zone limitrofe si intensificano i bombardamenti russi, da Bakhmut arrivano le prime voci di una ritirata. Anche se per ora Kiev non conferma.

LA GIORNATA DI IERI, infatti, si è aperta con un’informativa del ministero della Difesa britannico che annunciava le truppe ucraine in ritirata dal centro di Bakhmut. «La difesa ucraina tiene ancora i quartieri occidentali della città, ma nelle ultime 48 ore è stata sottoposta a un fuoco d’artiglieria russo particolarmente intenso» scrivono gli addetti stampa di Londra, «i gruppi d’assalto della compagnia Wagner continuano a condurre l’avanzata principale attraverso il centro della città, mentre le forze aeree russe hanno alleggerito alcune unità (sempre della Wagner) che assicurano i fianchi settentrionali e meridionali dell’operazione». Tuttavia, ha aggiunto la Difesa di Sua maestà, nonostante i difensori ucraini abbiano «significativi problemi di rifornimento», il ripiegamento verso i quartieri occidentali è avvenuto in modo «ordinato». Quindi gli ucraini non sono in rotta, non ancora almeno. E, se la situazione dovesse mantenersi simile, è improbabile che assisteremo a una Caporetto. Sappiamo già che lo Stato maggiore di Kiev ha approntato delle linee difensive fortificate più a ovest e che Kramatorsk, colpita nuovamente ieri, è rifornita da mesi di armamenti e uomini. I quali sono tutti consapevoli che se la situazione dovesse volgere al peggio per le forze ucraine, sarà proprio qui che si combatterà la battaglia decisiva per il Donbass.

INOLTRE, il dato significativo e al momento più degno d’analisi è quello della composizione delle forze d’attacco a Bakhmut. Il ministero della Difesa russo avrebbe finalmente deciso di dar manforte ai reparti della Wagner, forse proprio in vista di un nuovo tentativo di sfondamento. Per settimane Prigozhin, il capo della compagnia di mercenari, si è lamentato pubblicamente dello scarso appoggio da parte dell’esercito regolare russo arrivando addirittura a dichiarare che a Mosca «qualcuno vuole che l’operazione fallisca». Diversi analisti erano convinti che la strategia del titolare della Difesa Shoigu fosse effettivamente volta a indebolire la Wagner e Prigozhin, ora invece qualcosa sembra cambiato. Nel comunicato ufficiale del dicastero di Shoigu si legge per la prima volta un tono collaborativo, quasi come se i dissapori con l’ex «cuoco di Putin» fossero un ricordo lontano: «Le unità delle forze aviotrasportate che operano sui fianchi stanno fornendo supporto alle squadre d’assalto e bloccano i tentativi del nemico di consegnare munizioni alla città e di far entrare le riserve».

INTANTO, la seconda città del Donetsk ucraino, Slovjansk, è stata colpita duramente da un bombardamento russo. Il governatore locale, Pavlo Kyrylenko, ha dichiarato che «sono stati colpiti edifici residenziali, provocando almeno 5 morti e 15 feriti» e che al momento «è possibile che 7 persone, tra cui un bambino, siano sotto le macerie».