«Il Covid-19 non si è preso una pausa per una sera. La variante Delta approfitterà di persone non vaccinate, accalcate in ambienti affollati, senza mascherina, che urlano/gridano/cantano. Devastante»: è il commento affidato ai social dell’epidemiologa Maria Van Kerkhove, a capo del gruppo tecnico dell’Organizzazione mondiale della sanità per il Coronavirus. Il riferimento è alla finale degli Europei domenica scorsa a Londra con lo stadio pieno e la folla in strada. «Dovrei divertirmi a guardare la trasmissione accadere davanti ai miei occhi?». Dopo le inevitabili polemiche, l’Ue ha declinato ogni responsabilità (visto che la manifestazione si è svolta in 11 città di diversi paesi): «Gli eventi sportivi sono competenza degli stati».

Nonostante la variante Delta dilaghi nel Regno unito e si tema il contraccolpo sui contagi delle finale di Wembley (34.471 nuovi casi e 6 decessi nelle ultime 24 ore in Uk), il premier inglese Boris Johnson ha confermato ieri la revoca a partire dal 19 luglio delle restrizioni residue lasciate in eredità dal lockdown. L’annuncio è stato accompagnato da un appello alla cautela. «Il giorno della libertà», come l’ha ribattezzato il premier, vedrà il via libera ai locali notturni, l’allentamento delle limitazioni per cinema, teatri, eventi pubblici, matrimoni o funerali e la fine di un vincolo legale sull’uso della mascherina al coperto o sul distanziamento.