È la Lombardia a guidare la quarta ondata, lo dicono i numeri: ieri 5.065 i nuovi positivi su 44.221 test (il 24 dicembre 16.044 su 208.288 tamponi). Sale a 187 il numero dei ricoverati in terapia intensiva. Nonostante questo, la regione resta in zona bianca evitando il declassamento in gialla. Di fatto, ha già sforato due dei parametri previsti, ma si salva grazie all’aumento dei posti in area medica di alcune settimane fa.

La Lombardia abbatte la quota monstre di 700 casi per 100mila abitanti (soglia a 150 ogni 100mila abitanti) registrando l’11,63% dell’occupazione in terapia intensiva, con il livello d’allarme al 10%. “Solo” il 14% (soglia al 15%) i ricoverati nei reparti ordinari. Preoccupa anche le situazioni off limits in tutta la Regione, a partire dal caos tracciamenti.

La vigilia di Natale, l’assessora al Welfare Letizia Moratti aveva rassicurato i lombardi annunciando «una task force tamponi a partire dalla prossima settimana», aggiungendo poi, in una nota di ieri sera, che «sarà attivo da mercoledì 29 un centro a Gallarate e otto nuove linee al centro di Trenno a Milano».

Peccato che solo il 24 dicembre, all’Ospedale milanese San Carlo l’attesa per un test fosse di 6 ore. In alcuni casi sono intervenute le forze dell’ordine per gestire i flussi. Situazione analoga fuori dalle farmacie dove, per “alleggerire” le richieste si è stabilito l’accesso solo con prenotazione. Ieri mattina, davanti a una farmacia del Rubattino a Milano c’erano 15 persone in coda. «Sono stata a contatto con un positivo ma non sono stata contattata dall’Ats», spiega una signora che, scoraggiata dal cartello «Tamponi solo su prenotazione», esce dal serpentone e se ne va. Il tilt nei tracciamenti è infatti il secondo problema: con l’aumento dei casi, le Ats, specie a Milano, non riescono a informare e comunicare l’inizio e la fine delle quarantene ai nuovi positivi e ai loro contatti in tempi adeguati creando così una falla nei protocolli di prevenzione.

Non va meglio la situazione vaccini: dopo le chiusure del 25 e 26, alcuni hub sono stati presi d’assalto: 40 persone in coda solo davanti al Palazzo delle Scintille a Milano. L’assessora ha precisato però che ora di può prenotare la terza dose anche per la fascia 16-17 anni ma c’è chi le fa notare che le liste d’attesa sono tornate lunghe e senza criteri: «Perché chi vuole anticipare la somministrazione non può vedere sul sito le date disponibili? Si può solo cancellare e riprenotare col rischio di posticipare anziché anticipare», scrive una signora su Facebook. Problemi anche per i non residenti, che pure hanno fatto le prime due dosi in Lombardia: impossibile prenotare con il proprio numero di tessera sanitaria.