Lavorano in Italia ma sono stati pagati in leu, valuta rumena. È accaduto in un’azienda logistica di Stradella, nell’Oltrepò Pavese: i contratti di una settantina di dipendenti sono stati redatti in rumeno e gli stipendi pagati appunto non in euro ma in leu.

Si tratta della filiale di una multinazionale olandese che opera nel campo della logistica e dei trasporti: i lavoratori sarebbero stati assunti tramite un’agenzia interinale di Lodi, ma in una fase sarebbe entrata in campo anche una agenzia rumena. Sul caso sono in corso accertamenti da parte della Guardia di finanza, che ha acquisito alcuni documenti.

«Ci aspettiamo l’immediato intervento del ministero del Lavoro e dell’Ispettorato – dice Claudio Treves, segretario generale Nidil Cgil – Chiediamo la messa al bando dell’agenzia interinale rumena e una severa sanzione per quella italiana, di Lodi, che si sarebbe prestata a fare da “passacarte” nei confronti dell’utilizzatore per poi ri-appaltare l’attività al soggetto romeno. Ricordo ai lavoratori coinvolti – ha aggiunto – che, ai sensi delle leggi italiane, in presenza di somministrazione irregolare possono richiedere al giudice il riconoscimento di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato».

«Il fatto è di una gravità unica», commenta la Filt Cgil, che chiede «un immediato intervento delle istituzioni preposte ai controlli, a partire dal ministero del Lavoro e dai Servizi ispettivi, nei confronti dei soggetti responsabili come il committente e l’appaltatore». «Si conferma – prosegue il sindacato – ciò che denunciamo da tempo», tanto che venerdì scorso a Pavia era stato «organizzato uno sciopero dei lavoratori impiegati nell’appalto che ha prodotto l’allontanamento dell’agenzia interinale rumena che in alcuni rapporti non applicava il contratto di lavoro italiano e violava gli obblighi di contribuzione Inps e Inail».