Carlo Chatrian direttore artistico e Marco Solari presidente hanno svelato a Milano il programma del festival di Locarno 2014 (dal 6 al 16 agosto). Prima dell’inaugurazione però sarà già festa del cinema. Lo schermo di piazza Grande offrirà agli spettatori Les quatre cents coups, uno dei tanti capolavori di Truffaut, con Jean-Pierre Léaud protagonista che verrà poi premiato con un Pardo alla carriera, e The Raiders of the Lost Ark per ricordare l’omaggio attribuito a Garrett Brown, non solo operatore di film indimenticabili, ma anche inventore della steadicam.

Rulli di tamburi e grande orchestra per la vera apertura pomeridiana con Modern Times, volta a celebrare il centenario della nascita di Charlot, poi la sera in piazza Lucy, il nuovo film diretto da Luc Besson con Scarlett Johansson protagonista destinata a diventare una nuova icona tra i personaggi femminili del regista francese.
La piazza ospiterà anche The Hundred Foot Journey di Lasse Hallström, prodotto da Steven Spielberg e Oprah Winfrey, Sils Maria di Assayas con Juliette Binoche, anche lei premiata, Geronimo di Tony Gatlif e un sabato sera indimenticabile con la riproposta di Il gattopardo.

Mezzo millennio dopo che i Visconti hanno perso il controllo della regione, lasciando peraltro il castello Visconteo costruito nel XIII secolo, era inevitabile che Locarno rendesse indiretto omaggio alla casata con la proiezione del film di Luchino, approfittando della retrospettiva dedicata interamente alla Titanus, attraverso film che con generi diversi hanno coperto settanta anni di storia cinematografica italiana.

E, come tradizione, ecco la segnalazione dei titoli made in Italy, o quasi. In concorso Perfidia di Bonifacio Angius, storia di attriti padre-figlio in terra sarda, è una coproduzione invece La sapienza di Eugène Green, con un architetto che ripercorre il belpaese alla ricerca di se stesso e della sua ispirazione. Nei Cineasti del presente La creazione di significato di Simone Rapisarda Casanova che con il suo documentario indaga la realtà delle Alpi Apuane anche attraverso i momenti della Resistenza, fuori concorso Gianfranco Pannone presenta Sul vulcano con la zona del Vesuvio riletta anche con riferimenti letterari.

Sparsi poi tra le varie sezioni troviamo Lav Diaz con Mula sa kung ano ang noon, ritroviamo Paul Vecchiali con Nuits blanches sur la jetée, Jean Marie Straub con À propos de Venice, Jean-Luc Godard Adieu au langage. Interessante poi che The Iron Ministry di J.P.Sniadecki, documentario sull’onnipotenza del ministero delle ferrovie cinese abbia tra i collaboratori Tsering Walser (coinvolta anche per altri film) scrittrice e poetessa di origine tibetana, perseguitata insieme al marito e in alcuni casi anche incarcerata. Sarà poi da vedere il siriano The immortal sergent di Ziad Karthoum con un sergente che lascia l’esercito per fare cinema.
Oltre ai già citati, completano il cast del festival i premiati a diverso titolo: Agnès Varda, Dario Argento e Victor Erice, la produttrice di Hong Kong Nansun Shi, Armin Müller Stahl e Mia Farrow.