«L’Esercito Popolare di Liberazione (le forze armate della Cina) deve iniziare a prepararsi per una guerra in vista del conflitto armato in Ucraina». Si tratta di un avvertimento pronunciato da uno stratega militare cinese e professore dell’Università nazionale di difesa, Han Xudong, secondo cui «lo scoppio di una guerra mondiale non è impossibile».

Le tensioni sorte tra Stati Uniti e Russia a causa della crisi in Ucraina, ha avvertito Han in un commento pubblicato sul «Quotidiano del popolo», organo ufficiale del Partito comunista cinese, possono degenerare in un conflitto armato tra le grandi potenze che potrebbe estendersi a tutto il mondo. Proprio ieri, il tenente generale cinese Peng Guangquan aveva detto che il Paese si doveva preparare mentalmente per una guerra con il Giappone.
«Viste le folli provocazioni dei militari giapponesi, è estremamente necessario ed importante realizzare ampi preparativi materiali», ha affermato Peng, sottolineando che l’Esercito di Pechino è in condizione di vincere quello giapponese «con solo la metà e un terzo della sua forza militare».

Pechino ha sostenuto la Russia in tutti gli ambiti internazionali, concludendo anche lo storico accordo sul gas, che ha permesso a Putin di ingaggiare lo scontro sulle sanzioni con l’Unione europea. Mosca e Pechino sono inoltre impegnate a organizzare esercitazioni militari congiunte e aumentare i propri scambi commerciali. La posizione dello stratega, in realtà, rappresenta un tentativo da parte di alcuni settori dell’Esercito popolare ad aumentare l’importanza delle proprie funzioni e dei propri armamenti, soprattutto nella zona più calda per la Cina, ovvero il mar cinese meridionale, una zona contesa con Vietnam, Filippine, Brunei e Malesia e che vede una forte presenza militare proprio degli Stati uniti.

Da tempo la Marina cinese spinge per aggiornamenti tecnologici e aumento della presenza militare in quell’area che Pechino ha definito un «core interest».