Le tensioni politiche tra Letta e Renzi non pesano sulla borsa. Anzi, a guardare lo spread tra buoni del tesoro italiani e tedeschi, si è assistito a un calo che non si vedeva dal 2006, col differenziale che è sceso sotto i 200 punti base (rendimento al 3,67%), mentre l’asta dei Bot ha fatto il pieno con 8 miliardi di titoli collocati. Positiva Piazza Affari, cresciuta dell’1,3%, come gli altri listini europei, sulla scia dell’ottimismo innescato dalle parole del presidente della Fed, Janet Yellen, e dalle indicazioni positive arrivate dalla Cina sul fronte delle importazioni e delle esportazioni. «I mercati obbligazionari continuano a non essere influenzati dalle vicende politiche italiane», ha commentato il market strategist di Ig, Filippo Diodovich, facendo riferimento in particolare all’eventuale staffetta a Palazzo Chigi tra Enrico Letta e Matteo Renzi. A dimostrazione del momento positivo, lo spread che è sceso fino a quota 197, ovvero i nuovi minimi dal 23 febbraio del 2006, per chiudere poi a 201.