Il titolo della rassegna, Non troverai altro luogo non troverai altro mare’, è tratto da una poesia, La città, di Konstantinos Kavafis, poeta e giornalista greco vissuto tra il 1863 e il 1933. Curata dal siriano Chèrif Khaznadar, è inserita nel cartellone artistico napoletano del Forum Universale delle Culture. Due gli eventi a novembre. Se il cielo non fosse innamorato se il mare non conoscesse l’amore – Canti d’amore del Mediterraneo, il 29 e il 30, ore 21, Teatro Acacia, nasce da Kudsi Erguner, il più grande maestro di ney, il flauto a canna, che ha radunato un ensemble di voci e strumenti da Grecia, Turchia, Francia, Siria. Canti sufi accanto a quelli profani delle culture del Mediterraneo: ottomana, turca, araba, greca della liturgia bizantina, ebraica, giudeo-spagnola. Ingresso libero. Per prenotare, biglietti-kudsi-ensemble.eventbrite.it. Un viaggio tra i mestieri artigiani del Mare Nostrum ha portato lo Studio Azzurro a realizzare un’installazione di suoni e immagini, Il colore dei gesti sinfonia Mediterraneo, Sala Dorica di Palazzo Reale fino al 9 dicembre. I gesti delle mani di liutai, pescatori, sellai, vetrai, vasai, tessitori, maniscalchi, conciatori, restauratori, rilegatori… compongono un affresco accompagnato dalle musiche in tema di Alberto Morelli e Tommaso Leddi.

Gesti decisamente più prosaici, coltello in una mano e forchetta nell’altra, li compirete per gustare una cucina che più mediterranea non si può. I quattro indirizzi raccomandati sono a KM 0, cioè utilizzano materie prime del territorio. Nel Rione Sanità c’è L’antica cantina del gallo, via Telesino 21, 081/5441521, 20 euro, fondata nel 1820 da Domenico detto Minicone per il fisico imponente. Le pizze si chiamano Cappello del prete, Cafona, Sofia Loren, del Galletto… In alternativa, pasta e fagioli, pasta e ceci, purpetielli affugati. Alla Campagnola, via dei Tribunali 47, 081/459034, 25 euro, un bancone, due sale, scaffalature spartane sono l’ambiente giusto per sbizzarrire l’appetito con un menu che segue la settimana. Citiamo per esperienza pasta e patate con provola, spaghetti alla luciana, gattò di patate. Antica pizzeria da Michele. Unica sede. La ditta non ha succursali, recita il cartello appeso. E, aggiungiamo noi, non ha rivali nel proporre soltanto, si fa per dire, margherita e marinara.

In via Cesare Sersale 1/3, 081/5539204. Dal 1860, in via Giudecca Vecchia 38, 081/286721, 8/10 euro, De’Figliole strega i suoi clienti non con la mela, ma con la pizza fritta. Quattro le versioni: Completa, Scarole, Chicchinese, Salsicce e friarielli. Divorarle è un dovere. Il posto più piacevole di Napoli per un aperitivo o un dopo cena? Il Caffè Letterario Intramoenia, Piazza Belini 7, accanto alle mura greco-romane. Dehors che quasi è un giardino, tanti libri all’interno. Un’oasi di pace e chiacchiere nel cuore del centro storico.

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