Il presidente golpista egiziano Al Sisi è stato rieletto per altri 4 anni con oltre 21,8 milioni di voti. Ma il 60% degli egiziani non è andato a votare. Per l’opposizione egiziana la consultazione è «una farsa»: non c’era un rivale candidato e gli oppositori o sono in galera o sono «spariti».

Ma nonostante questo risultato preoccupante il presidente Mattarella è stato tra i primi a felicitarsi con Al Sisi, ricordando che «L’Italia, come sempre, non farà mancare il suo sostegno» perché «Egitto e Italia sono vicini per storia… in tutti i settori e a tutti i livelli». Certo Mattarella ha ricordato ad Al Sisi il suo impegno a parole «a pervenire a risultati definitivi sulla barbara uccisione di Giulio Regeni».

Continuerà per altri 4 anni il sistema di carceri, condanne a morte, torture e sparizioni forzate denunciate da Amnesty e del quale Giulio Regeni è un drammatico esempio. È Al Sisi l’interlocutore per raggiungere la verità?