L’imprenditrice antiracket Valeria Grasso ha ritirato ieri la sua candidatura alle europee nel Collegio Isole per la lista «Altra Europa con Tsipras». Ad avere pesato su questa scelta, comunicata dall’interessata, è stata la sua partecipazione nel novembre 2013 ad un convegno programmatico organizzato dal partito di Giorgia Meloni Fratelli d’Italia dove tra l’altro aveva affermato: «Sono orgogliosa che presto si parlerà di una nuova antimafia di destra. Chissà perché l’antimafia è tutta a sinistra, come se a destra non ci fosse gente che combatte la mafia».

A maggio 2013, in occasione di un convegno organizzato a Palazzo Giustiniani, Valeria Grasso si era presentata «in quota Fratelli d’Italia». Ieri ha diffuso un comunicato molto critico dove ha ribadito di non avere un trascorso da «militante» nè a destra nè a sinistra e di avere «appreso da organi di stampa nazionali di essere stata esclusa» dalla lista.

«Sono una testimone di giustizia – ha detto – che vive 24 ore su 24 sotto scorta e che ha guardato in faccia i mafiosi, denunciandoli e facendoli finire in carcere. Ho esposto tutta la mia famiglia a rischi enormi perché credo nella giustizia». Poi critica i «garanti» della lista Tsipras: «Barbara Spinelli mi ha chiesto via mail di restare e di non fare passi indietro ma forse sarebbe stata opportuna una presa di posizione pubblica da parte dei garanti. Ciò non è avvenuto e pertanto – anche per evitare che il mio nome possa essere ancora utlizzato a sproposito. Ritengo doveroso tirarmi fuori da un contesto che, per i suoi estremismi e per le pretestuose e grottesche polemiche degli ultimi giorni, non mi rappresenta».

Le polemiche, salvo gli interventi sui social network, sono state tiepide. Come abbiamo già riportato, c’è stato un tweet del segretario di Rifondazione Paolo Ferrero che chiedeva di «rimediare all’errore». In generale, c’è stato un imbarazzo generale. Grasso, tra l’altro, ha accettato di fare da «testimonial» ad un recente corteo anti-proibizionista che si è svolto a Roma lo scorso 6 febbraio. La sua posizione l’ha raccontata anche in un’intervista a Il Manifesto del 7 febbraio.

Il comunicato dei «garanti» a commento della vicenda è più che scarno. La lista Tsipras ringrazia l’imprenditrice per la «sensibilità dimostrata». Il giornalista Antonio Mazzeo che ha sollevato con forza il caso, annunciando l’eventualità del ritiro della propria candidatura per l’«Altra Europa», ha atteso il ritiro della candidatura di Grasso. Ha ribadito che la sua posizione non derivava da un’avversione personale rispetto a Grasso, ma perché l’imprenditrice ha espresso un’organicità al partito di Ignazio La Russa che da ministro del governo Berlusconi ha autorizzato il Muos contro il quale Mazzeo si batte da tempo. A pesare sulla sua posizione sono state le affermazioni di Grasso sulle differenze tra l’«antimafia di destra e di sinistra». Ieri sera non era stato ancora reso noto la candidatura che dovrebbe subentrare nelle Isole.

Sul sito listatsipras.eu è stata pubblicata la corrispondenza tra i «garanti» e Antonia Battaglia di Peacelink che ha ritirato la propria candidatura nel collegio Sud in polemica con la presenza di esponenti di Sel nella lista Tsipras, «le cui posizioni su Taranto e l’Ilva sono in contrasto con ciò che rappresento» (qui l’articolo). Non si conosce ancora la candidatura sostitutiva.