Il miracolo è riuscito. In completa solitudine, e contro una legge elettorale capestro, l’Altra Europa con Tsipras è riuscita a raccgoliere 220 mila firme, 70 mila in più di quelle necessarie per presentare la propria lista di 73 candidati alle elezioni europee di maggio. Ieri mattina le firme sono state depositate alle corti d’Appello di Milano, Venezia, Roma, Napoli e Palermo. In tutte le città questo avvenimento che, per il coordinatore della raccolta Corrado Oddi, costituisce «un fatto politico e la prova di una mobilitazione sociale composta da attivisti e volontari», è stato festeggiato con un flash-mob dove si è ballato il sirtaki. Un omaggio al presidente di Syriza, il greco Alexis Tsipras, che ha dato il suo nome alla lista italiana di sinistra.

«La politica – ha rilevato la capolista Paola Morandin, operaia dell’Elettrolux – è stata lontano dai luoghi di lavoro e da quelli che sono i bisogni dei cittadini. Noi abbiamo il compito di dire che ci siamo, che diamo parola a chi deve essere rappresentato». «Adesso comincia la seconda fase – ha detto da Giuliana Beltrame, referente veneta della Lista – questa è l’unica lista veramente europea. Non abbiamo solamente un leader comune ad altri Paesi, abbiamo un programma comune, cosa che nessun altra lista ha. A Roma «L’altra Europa per Tsipras» ha consegnato la lista elettorale all’Ufficio centrale circoscrizionale per l’Italia centrale della Corte d’Appello di Roma. «La nostra lista è in grande armonia, al contrario di quanto accade in altri partiti» ha detto Ermanno Giacalone (Lista Tsipras Palermo). Il riferimento è al Partito democratico dove «la lotta per il potere ha bruciato la candidatura del sindaco di Lampedusa e di altri esponenti» e dove c’è «un’antimafia di facciata che ci lascia sbigottiti». Ma anche al Movimento Cinque Stelle, dove «la parentopoli ha creato scompiglio».

 

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