Un’antica storia cinese, una riflessione sulla vanitas secentesca, due ragazzi in costante disequilibrio intorno a una poltrona. Tre soggetti per la nutrita tournée del Ballet Preljocaj in Italia. La Fresque (L’Affresco), visto da noi al Valli di Reggio Emilia, ha come ispirazione il racconto La pittura sul muro, magica avventura di due viandanti cinesi: Chu si innamora di una donna rappresentata in un quadro, entra nel dipinto, la ama fino a quando è ricacciato nella realtà da diabolici guerrieri. Una coreografia di afflato onirico, avvolta da ipnotiche immagini virtuali. In Still Life (2017), visto al Comunale di Ferrara, l’ispirazione è ancora pittorica nelle nature morte dei quadri legati alla vanitas. Morte, fine, distruzione, teschi e spade: una danza ben costruita, come sempre con Preljocaj, alla lunga però estetizzante. Il pezzo cult della serata ferrarese è risultato perciò la ripresa di Un Trait d’Union del lontano 1989. Duetto maschile ancora oggi superlativo per come l’invenzione coreografica intorno a una poltrona comunichi la ricerca dell’altro contro la solitudine.