L’inutile inganno dello yogurt alla nocciola con zero grassi
È divertente osservare ed analizzare con un minimo di senso critico i messaggi pubblicitari dei prodotti alimentari. Prendiamo ad esempio uno dei prodotti di una nota marca di yogurt, la multinazionale lussemburghese Müller, specializzata nel settore lattiero-caseario. Sì, proprio quella che invita a fare sesso con il sapore. Tra gli 86 tipi di yogurt prodotti mi ha incuriosito la collocazione di uno yogurt alla nocciola nella categoria «zero% grassi». Ohibò, mi sono detto, la nocciola è uno dei semi più ricco di grassi (64,1 per cento, secondo le tabelle del CREA-Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione) e questi qua sono in grado di proporre uno yogurt alla nocciola senza grassi? Andiamo a vedere.
Sul sito dell’azienda (muller.it) la composizione del prodotto è dichiarata come segue: yogurt magro, preparazione alla nocciola (zucchero, pasta di nocciola, cacao, cacao magro, sciroppo di zucchero caramellato, sale, concentrati vegetali coloranti: cartamo, zucca, mela, aroma), zucchero, destrosio, aroma naturale. Una prima considerazione: per suggerire alla vista e confermare al palato quanto promesso dall’immagine presente sulla confezione, cioè che quello yogurt è integrato con nocciole, ci devono mettere anche cacao, estratti da cartamo, zucca e mela, zucchero caramellato e infine aromi non meglio definiti. Come non bastasse, sono aggiunti altri aromi naturali. Mi viene da pensare che di nocciole ce ne siano poche. In effetti i produttori dichiarano che in un vasetto di 125 grammi di yogurt ci sono solo 3,6 grammi di nocciole. Siccome una nocciola pesa mediamente 2 grammi, dentro nel vasetto ce ne sono meno di due.
Il capolavoro è tuttavia la questione della mancanza di grassi. Questa dicitura, molto importante dal punto di vista della comunicazione (il corpo in grassetto delle parole ZERO% è il più grande in tutta l’etichetta), è consentita da una abile scelta. Quella di mettere nel prodotto lo 0,4 per cento di grassi, proprio un filo al di sotto dello 0,5 per cento, oltre il quale il regolamento CE 1169/2011 non consente più la dicitura «zero grassi». Quale sia il senso nutrizionale (quello commerciale è invece abbastanza chiaro) di avere paura dei grassi della nocciola proprio non lo so. Per quasi l’84 per cento si tratta di acidi grassi insaturi, preziosi per la prevenzione delle malattie cardiovascolari e per la riduzione dei livelli di infiammazione nell’organismo. Viva la nocciola e abbasso gli yogurt zero.