“Gli animali del Daesh”, “Il sole del Kurdistan”, “In viaggio verso l’ignoto”, “Alì che vende il pane”, “Aprite la frontiera con la Macedonia”, “La fame non tornerà” sono alcuni dei titoli delle tavole di Sheradzade, una bambina di otto anni che disegna la guerra in Siria e il viaggio che l’ha portata in Grecia insieme alla sua famiglia. Un viaggio verso la speranza di milioni di profughi e centinaia di migliaia di bambini come lei che fuggono dalla devastazione delle loro case da ormai più di cinque anni.

I disegni di Sheradzade saranno esposti dal 3 al 10 settembre a Linosa, in occasione di LinosArt 2016. La migrazione e il viaggio sono infatti al centro di questo festival internazionale, organizzato per il secondo anno consecutivo sulla seconda isola delle Pelagie, poco più a nord di Lampedusa, da Federicapaola Capecchi, Fabio Sanfilippo, Salvatore Tuccio e Fabio Tuccio.

Un appuntamento di danza, musica, teatro, cinema e letteratura che vuole essere una testimonianza di fratellanza e di pace attraverso artisti dalle sonorità, le voci, i colori e i talenti diversi, uniti dal linguaggio universale dell’arte, e caratterizzati, tuttavia, da un forte senso di appartenenza alla propria terra. A cominciare dalla bambina curdo-siriana costretta a scappare.

Per proseguire con l’inno all’identità femminile della Sicilia e un omaggio a tutte le sue donne – “eroine, fimmini assassine, fimmini madri, fimmini figlie, fimmini puttane e sante, fimmini pazze, fimmini sole, fimmini maschio, fimmini feroci, fimmini dolci e materne, fimmini di tutti i culuri e di tutti i sapuri” – dello spettacolo Fimmine e fimminazze dell’attrice catanese Alice Ferlito, della cantante polistrumentista sarda Nicoletta Fiorina e del batterista palermitano Giampaolo Terranova, che aprono la prima serata. Diversa la voce, simile l’attaccamento all’isola della band agrigentina Siciliano Sono: ska, reggae e pop a richiamare voci e suoni che si mescolano, come nella storia della Sicilia si sono succeduti culture e popoli diversi.

Ancora, per la sezione spettacolo, serata di cabaret con i linosani di Tempu Nivuru; un gruppo selezionato a sorpresa di artisti del festival in una JAM che unisce danza, canto e musica dal titolo Uscita di sicurezza; Peppino Marabita, artista ragusano, con Malleabile uno spettacolo che è anche lo stile di vita dell’artista, e che mescola teatro fisico e circo; Giorgia Palombi, attrice napoletana, con lo spettacolo Per la Grazia, accompagnata dal Duo Marlì, Margherita Franceschini al viloncello e Lisa Rieder al violino; Giacomo Sferlazzo, artista lampedusano, in concerto; Fikri Tallih, artista parigino di origini Berbere, con una performance rappresentativa del suo Cirqu’en Liberté, un ampio progetto di impegno artistico, umano e sociale; chiude il Festival OpificioTrame Physical Dance Theatre di Federicapaola Capecchi con lo spettacolo E Ancora: un viaggio verso il possibile, verso un’umanità possibile.

Sheradzade-La bambina che disegna la guerra è il titolo di una performance che andrà in scena martedì 6 settembre con Giorgia Palombi, Fabio Sanfilippo, Valentina Falavigna, Margherita Franceschini e i bambini di Linosa.

Per la sezione documentari, si comincia con Mediterraneo, la nostra frontiera liquida di Rosalba Ferba e Gabriella Guido con le fotografie di Massimo Sestini e un testo di Erri De Luca. Nei giorni successivi, La polvere di Kabul del giovane regista afghano Morteza Khaleghi, l’inedito XII.8.44 di Diego Bonuccelli originale visione dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, Il grand tour a Palermo sulle bellezze del capoluogo siciliano. Da segnalare, mercoledì 7 settembre, la presentazione del volume edito dal Mulino L’età del transito e del conflito-bambini e adolescenti tra guerra e dopoguerra.

Per tutta la settimana sarà aperta la mostra dello scultore agrigentino Pietro Zambuto.