Quando, nel 1941, Paul F. Lazarsfeld interrompe l’attività di Theodor Adorno per ilPrinceton Radio Research Project si palesa, con assoluta evidenza, una sostanziale inconciliabilità tra la sociologia empirica americana e quella «ideologico-intellettuale», sviluppatasi all’interno della Scuola di Francoforte. Se lo studioso viennese, insieme ai suoi colleghi, si preoccupa di analizzare e quantificare i bisogni, gli interessi e la ricettività del pubblico radiofonico, Adorno, da par suo, propugna un’analisi critica, tesa a portare alla luce quel processo di reificazione culturale, messo in atto – nella società capitalistica statunitense – dalla radio. A determinare questa divergenza metodologica, d’altronde, vanno individuate due visioni...
Cultura
L’industria culturale passata al setaccio
Saggi. «La cultura che conta», un volume per il Mulino