Anche senza considerare le decine e decine di bambini che ritmano il coro “l’inceneritore, ci fa orrore”, gli under 35 sono in maggioranza fra le migliaia di manifestanti che sciamano in corteo di protesta contro l’inceneritore fiorentino di Case Passerini e il nuovo aeroporto intercontinentale di Peretola. Contestando le figure di riferimento del Pd, dal sindaco Nardella al ricandidato Enrico Rossi. Fino a quel Matteo Renzi che, da presidente provinciale, liquidò le polemiche sull’inceneritore con una frase sprezzante: “Abbiamo deciso di decidere”.

La massiccia presenza giovanile fa ben sperare i più grandi, visto che nell’ormai lontano 2003, quando il coordinamento dei comitati della Piana fiorentina, pratese e pistoiese organizzò la prima contestazione all’inceneritore, molti dei protagonisti di oggi andavano alle scuole primarie. “Anche il movimento è cresciuto – osserva soddisfatta Valeria Nardi – in più sono arrivate le ‘mamme contro l’inceneritore’, che hanno sensibilizzato i ragazzi sui temi della salute, e di una corretta gestione dei rifiuti e del territorio in cui vivono”.

Se bambine e bambini la fanno da protagonista con le loro magliette bianche “mamme no inceneritore” e perfino su un grande furgone scoperto, anche gli altri manifestanti si sentono. Sono arrivati da tutta la popolosa Piana (Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano ecc), da Prato e perfino dalla Valdinievole e da Pisa, rispondendo all’appello dei comitati e dell’Assemblea contro le nocività. Pronti a tirar fuori dal cassetto l’ormai logoro striscione del 2003: “Non bruciamoci il futuro”.

C’è anche il movimento per l’acqua pubblica, con una lunga bandiera tenuta da decine di mani. Scandalizzato dal mancato rispetto del referendum e dalle grandi manovre sul servizio idrico toscano. Con Acea sempre più entrante, e i sindaci – tutti Pd – pronti a cedere il residuo controllo, giustificando la resa al privato con le esigenze di bilancio. Quanto ai pisani di “Una città in Comune”, gli attivisti del Rebeldìa denunciano la sparizione delle fontanelle in città. Con l’incredibile spiegazione degli uffici comunali: “Ci andavano a lavarsi gli zingari”.

Anche Cobas e Cub, in sciopero, sfilano insieme ai centri sociali e popolari di tutta l’area fiorentina. Fra i volti più conosciuti passa Ornella De Zordo con lo striscione di Perunaltracittà, Rifondazione con Andrea Malpezzi e Anna Nocentini, Mauro Romanelli di Sel. Non manca Tommaso Fattori, candidato presidente regionale alle elezioni di fine maggio per “Sì – Toscana a Sinistra”, e storico attivista del movimento per l’acqua. “In questa regione governa il partito del ‘no’ alla modernità e al futuro – tira le somme Fattori – che rifiuta la strategia rifiuti zero e conserva il modello inquinante e distruttivo dell’incenerimento. Un Pd che accettando il nuovo aeroporto intercontinentale, ormai in piena città, distrugge una Piana già sovraccarica e compromessa, dicendo ‘no’ a uno sviluppo che metta al centro l’ambiente con il parco agricolo, e la ricerca con il potenziamento del Polo scientifico universitario di Sesto. Quanto alla gestione dell’acqua, viene negato il referendum del 2011 e si percorre una strada opposta alle grandi capitali che la ripubblicizzano, da Parigi a Berlino”.