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L’impiccione 50/. L’impeachment di Trump e la campagna di Sanders

L’impiccione 50/. L’impeachment di Trump e la campagna di Sanders

L’Assemblea intende votare questa settimana per inviare i due articoli di impeachment al Senato, dando così inizio al processo. Oggi Nancy Pelosi si consulterà con i Democratici della Camera riguardo i […]

Pubblicato più di 4 anni fa
Nancy PelosiNEW YORK

L’Assemblea intende votare questa settimana per inviare i due articoli di impeachment al Senato, dando così inizio al processo. Oggi Nancy Pelosi si consulterà con i Democratici della Camera riguardo i tempi. La parte finale dell’impeachment sta per avere inizio.

L’ACCUSA

Nei prossimi giorni Pelosi dovrà scegliere una mezza dozzina di cosiddetti manager per discutere la rimozione di Trump dal suo incarico. Questi manager saranno selezionati almeno in parte dalle Commissioni Giustizia e di Intelligence della Camera e formeranno solo un elemento di quello che sarà un processo pieno di procedure, una più complicata dell’altra.

Come ha spiegato Emily Cochrane sul New York Times, continuando con questa analogia del Senato che nel processo di impeachment diventa una sorta di giuria, si avrà bisogno di pubblici ministeri per presentare il caso. Le persone che hanno deciso di mettere sotto accusa il presidente diventeranno ora pubblici ministeri e presenteranno il caso davanti al Senato.

Per un membro della Camera dei rappresentanti, presentarsi a parlare al Senato è cosa grossa. Normalmente i deputati non superano nemmeno la soglia del Senato, i privilegi di parola per i membri della Camera sono rari, Pelosi è cosciente di ciò e vuole continuare a mantenere il controllo il più possibile.

La cosa certa è che rispetto all’ultimo impeachment, quello di Clinton nel 1999, dove a fare da manager c’erano 13 uomini bianchi, questa volta ci sarà molta meno omogeneità, in quanto Pelosi è responsabile del più vario caucus [riunione dei dirigenti di un partito politico per la scelta di candidati alle elezioni o a ricoprire cariche pubbliche, ndr] nella storia della Camera dei Rappresentanti. È probabile che Adam Schiff e Jerry Nadler, i due volti dell’impeachment alla Camera, guideranno il gruppo. Entrambi, e in particolare Schiff, hanno uno stile oratorio abbastanza eccezionale.

I discorsi di fine giornata di Schiff, durante le udienze pubbliche della Camera, erano diventati un genere televisivo a sé.

LA DIFESA

Trump, che aveva sempre detto di volere un processo lungo dove presentare una difesa teatrale, ha cambiato idea e ha affermato di credere che il processo non dovrebbe aver luogo affatto. Pelosi gli ha risposto su Twitter scrivendo che una fine dell’impeachment senza processo in Senato equivarrebbe a un insabbiamento.

Al di là delle sue umoralità è chiaro che The Donald rimanda la decisione al giudizio dello speaker repubblicano al Senato, il fedelissimo Mitch McConnell, vero uomo di partito. Al processo McConnell non vuole testimoni, non vuole lungaggini, non vuole fanfare. Vuole terminare questa storia il più velocemente e silenziosamente possibile.

Per la sua squadra di difesa Trump sceglierà probabilmente come guida Pat Cipollone, il consulente della Casa Bianca scelto da Trump. Cipollone è un personaggio silenzioso e riservato, non la personalità istrionesca che ci si aspetterebbe per un processo pubblico, ma è il capo della squadra legale della Casa Bianca. Questa probabile scelta sembra la migliore al fine di condurre un processo seppur mediatico, il meno spettacolarizzato possibile.

LA TEORIA DELLA STRATEGIA INTERNA

Alcuni repubblicani sostengono che Pelosi, ritardando il processo al Senato, abbia cercato di aiutare Joe Biden. Il leader della minoranza Gop alla Camera Kevin McCarthy ha sottolineato che Bernie Sanders, che è in testa ai sondaggi in Iowa, dove i democratici voteranno per le primarie il 3 febbraio, non sarà in grado di fare campagna nelle ultime settimane, in quanto, essendo senatore, servirà come giurato nel Senato.

McCarthy ha suggerito che Pelosi abbia fissato il calendario per aiutare l’ex vicepresidente Joe Biden, il quale invece, non essendo senatore non dovrà essere a Washington per il processo.

Per questa accusa ovviamente non ci sono prove, ma rende il clima di questa nuova fase che si presenta ancora più tesa della precedente.

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