L’impiccione 44/. Il cambio di casacca
5° GIORNO DALLA DIFFUSIONE DEGLI ARTICOLI DI IMPEACHMENT PER DONALD TRUMP Questa è la settimana in cui la Camera voterà per mettere sotto accusa Trump a pieno titolo. Il voto […]
5° GIORNO DALLA DIFFUSIONE DEGLI ARTICOLI DI IMPEACHMENT PER DONALD TRUMP Questa è la settimana in cui la Camera voterà per mettere sotto accusa Trump a pieno titolo. Il voto […]
5° GIORNO DALLA DIFFUSIONE DEGLI ARTICOLI DI IMPEACHMENT PER DONALD TRUMP
Questa è la settimana in cui la Camera voterà per mettere sotto accusa Trump a pieno titolo. Il voto dovrebbe avvenire già domani. Mentre i Repubblicani ripetono di non avere alcuna intenzione di incriminare Trump, un Democratico sta cambiando partito per non votare l’impeachment.
IL DEMOCRATICO PASSATO AL GOP
Una serie di deputati democratici moderati hanno annunciato i loro piani per sostenere l’impeachment. Sono tutti al primo mandato e fino a poche settimane fa erano reticenti riguardo a una simile mossa. Molti si sono convinti a seguire la linea del partito, ma uno ha preferito cambiare casacca. Si tratta di Jeff Van Drew del New Jersey. Sabato scorso ha detto ai suoi collaboratori che, dopo averci pensato a lungo, si riconosce più nei programmi e nell’approccio repubblicano, per cui questa settimana passerà al Gop.
Quasi tutto il suo staff a Washington si è dimesso a seguito della sua decisione. Van Drew rappresenta una zona del New Jersey dove Trump è molto popolare e la sua mossa riflette le pesanti conseguenze politiche che incombono sul voto di impeachment di domani, in particolare per i Democratici moderati eletti nei distretti che nel 2016 avevano sostenuto Trump.
Non vi è dubbio che i Democratici avranno i voti per approvare le accuse contro il presidente, ma un piccolo numero dei loro membri più conservatori sono profondamente a disagio con l’idea di prendere parte a un voto di impeachment assolutamente non bipartisan, sostenuto soli dai Democratici. In un modo o nell’altro non ne usciranno bene.
Solo un mese fa Van Drew aveva affermato, durante una teleconferenza fiume di due ore, che sarebbe rimasto all’interno del partito Democratico. La sua posizione è cambiata dopo aver visto i risultati di un sondaggio in cui si suggeriva che un voto contro l’impeachment di Trump avrebbe significato per lui meno possibilità di vincere le prossime primarie democratiche del New Jersey. D’altro canto aveva vinto la nomina, in una zona del sud New Jersey molto conservatrice, perchè il suo avversario repubblicano aveva fatto dei commenti così razzisti da fargli perdere il sostegno del Gop.
“Alla fine, che tu sia un Democratico, un Repubblicano o un indipendente, ciò che non ti piace è un traditore – ha detto Brigid Harrison, professoressa di scienze politiche che vuole candidarsi nel distretto di Van Drew, da democratica – E ora, oltre a dare priorità alla sua carriera politica rispetto alla direzione del Paese, il deputato Van Drew è anche un traditore dei suoi elettori”.
LA LETTERA DI CHUCK SHUMER A MITCH MCCONNELL
La Camera intanto va avanti come stabilito. La Commissione Giustizia ha formalmente presentato la causa per l’impeachment di Trump in un rapporto di 658 pagine pubblicato online ieri mattina presto. Il rapporto rimanda a documenti simili prodotti dopo l’approvazione della commissione degli articoli di impeachment per Richard Nixon e Bill Clinton.
Il portavoce democratico al Senato Chuck Schumer, invece, in una lettera pubblica indirizzata al suo corrispettivo repubblicano Mitch McConnell ha chiesto che al Senato, dove ora passerà il processo di impeachment, “i fatti vengano tenuti in modo completo ed equo”, includendo i documenti che la Casa Bianca ha trattenuto e i testimoni ai quali ha impedito di testimoniare.
La mossa di Schumer di fissare una data di inizio, il 7 gennaio, e delle regole, è finalizzata a costringere i Repubblicani a negoziare sulla forma e la portata del procedimento. McConnell nei giorni scorsi aveva dichiarato di volersi accordare con la Casa Bianca sulla linea da tenere al processo, spingendo i Democratici ad accusarlo di aver abbandonato il dovere di rendere “giustizia imparziale” durante il processo.
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