27° GIORNO DALL’APERTURA DELL’INDAGINE PER L’IMPEACHEMENT

Quasi due dozzine di deputati repubblicani guidati da Matt Gaetz della Florida, scandendo “Fateci entrare, fateci entrare”, alle 9.45 hanno fatto irruzione nella sala protetta e monitorata dove si stava svolgendo la deposizione a porte chiuse di Laura Cooper, vice assistente segretaria alla Difesa, funzionaria del Pentagono incaricata della politica sull’Ucraina.

I deputati chiedevano accesso completo alle testimonianze, accusando i Democratici di poca trasparenza e di tenerli all’oscuro, mossa del tutto pretestuosa in quanto i Repubblicani che siedono nelle commissioni che stanno conducendo l’indagine sull’impeachment sono presenti alle audizioni.

La sala dove si stava tenendo l’audizione che i Repubblicani hanno interrotto era una stanza protetta, una struttura chiamata Scif, Sensitive Compartmented Information Facility, dove si svolgono le udienze chiuse e dove i cellulari non sono ammessi. Molti Repubblicani sono entrati armati di telefonino, mettendo a repentaglio la sicurezza nazionale e i loro personali nulla osta di sicurezza.

Per aggiungere assurdità alla già insolita situazione, i deputati hanno anche ordinato della pizza, che hanno poi consumato con aria di sfida.

Trump, che il giorno prima aveva invitato il Gop a difenderlo con maggiore audacia, sapeva in anticipo che i Repubblicani avevano pianificato di occupare lo spazio e sosteneva il piano. Alla domanda se il gruppo continuerà a prendere d’assalto le deposizioni, il coordinatore dell’occupazione Gaetz ha sibillinamente risposto che continueranno “a sostenere la trasparenza”.

In questo contesto tanto tumultuoso quanto assurdo – dove si mischiavano proteste, conferenze stampa improvvisate, slogan scanditi, questioni di sicurezza e ordini di pizze – i Democratici hanno preferito che i membri del Gop se ne andassero da soli, senza farli trasportare fuori dalle guardie, almeno fino alle 15 quando le Commissioni hanno potuto riprendere l’audizione.

I Repubblicani hanno preferito minimizzare l’evento, per quanto minimizzare non fosse facile, e molta della battaglia è avvenuta su Twitter. Il deputato Gop Lindsey Graham ha scritto sul social network: “Inizialmente mi era stato detto che il Gop aveva preso la Scif con la forza, praticamente come una versione Gop di Occupy Wall Street. Pare invece che sia stata una protesta pacifica. Grande differenza”.

Il problema è che la Scif non va occupata né violentemente né pacificamente, è fuori discussione che vi si entri con gli smartphone ed è proprio alieno che vi si twitti dall’interno, come hanno dichiarato diversi deputati.

Dopo qualche ora gli stessi deputati hanno twittato affermando di non essere loro in prima persona a scrivere, ma i loro staff, all’esterno dell’aula protetta.

Ciò che è accaduto sembra essere più che una protesta, un tentativo di distogliere l’attenzione da quello che finora sono state deposizioni davvero dannose, come se la strategia del Gop fosse “se non puoi batterli sulla sostanza, criticane il processo”. In questo momento, poiché le deposizioni sono a porte chiuse, per il Gop è possibile suggerire all’opinione pubblica che forse quello che i Democratici dicono di sentire nelle audizioni in realtà non sia stato detto e un polverone come quello di oggi serve per scrivere una narrazione parallela di questo impeachment.

Tutta l’ordalia è stata gestita dal capo Commissione intelligence della Camera Adam Schiff perché la speaker democratica Nancy Pelosi era a Baltimora per il funerale del fratello. Al suo ritorno Pelosi dovrà confrontarsi con questo repentino inasprimento dei toni.