Importanti novità sulla gara di vendita degli asset industriali del gruppo Ilva. Che non si è affatto conclusa, ma ha solo terminato una parte del suo percorso. Al termine del quale, per il momento, una cordata è in vantaggio rispetto ad un’altra.

Nella giornata di ieri infatti, «i commissari hanno presentato al comitato di sorveglianza i risultati della gara e la loro proposta di aggiudicazione». In pratica, per essere chiari, questa prima parte della gara di vendita del gruppo Ilva se l’è aggiudicata il gruppo Am Investco Italy composto dal colosso dell’acciaio ArcelorMittal e dal gruppo italiano Marcegaglia: ai quali si aggiungerà, nel caso in cui alla fine la cordata in questione risultasse la vincitrice, anche l’istituto di credito italiano Intesa San Paolo, come partner finanziario.

La scelta dei commissari straordinari di Ilva non giunge né improvvisa, né peregrina. In ambiti finanziari e del settore dell’acciaio, da tempo si sa che l’offerta di Am Investco Italy è migliore da un punto di vista industriale, economico (che nel caso di Mittal è del 50% superiore rispetto a quella di Jindal e dei suoi soci). L’Ilva alla cordata ArcelorMittal- Marcegaglia ma la procedura sarà lunga e dei suoi soci) e di mercato rispetto a quella presentata dalla cordata AcciaItalia (composta da Arvedi, dalla holding DelFin del gruppo Luxottica, di Cassa Depositi e Prestiti e dal colosso indiano Jindal). Dunque, una scelta prevista e prevedibile. Per questo il punteggio maggiore dei commissari straordinari è andato alla cordata Am Investco.

Ora la palla passa a Roma, e quindi al ministero dello Sviluppo economico prima e a quello dell’Ambiente poi. Con alla fine del percorso l’ultimo ostacolo, quell’Antitrust europeo (che per molti lavora in difesa dell’acciaio tedesco) che già da mesi ha acceso i riflettori sulla vendita Ilva: il futuro proprietario non dovrà infatti sforare il 40% delle quote di mercato del settore dell’acciaio, come previsto dalla legge.

Le prossime tappe del percorso di gara saranno le seguenti. Martedì a Roma, il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda incontrerà i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Ugl metalmeccanici, Cgil, Cisl e Uil per «comunicare lo stato di attuazione della procedura relativa alla cessione degli impianti Ilva». All’incontro saranno presenti anche il vice ministro Teresa Bellanova e i commissari straordinari dell’Ilva Gnudi, Carrubba e Laghi. Il ministro dello Sviluppo economico procederà poi alla valutazione della proposta e assumerà le proprie determinazioni dopo l’incontro con i sindacati.

Quindi scatterà un periodo di 30 giorni per verificare la rispondenza del piano ambientale presentato dall’azienda vincitrice alle indicazioni del ministero dell’Ambiente, che entro l’autunno emetterà un proprio decreto. Dopo di che scatterà l’esecutività del contratto di acquisizione. A condizione però, che il vincitore passi il vaglio dell’Antitrust europeo. Se non ci saranno problemi, il via libera di Bruxelles arriverà in un lasso di tempo tra 25 e 100 giorni, come da procedura.