Marguerite è una ricca signora che adora l’opera. Nel suo castello ogni settimana organizza serate di belcanto di cui è protagonista assoluta, applaudita con calore mentre fa a pezzi Mozart. Già perché Marguerite è stonata a tal punto che non l’avevano voluta nemmeno nel coro della scuola da ragazzina, e però nessuno osa dirglielo: per opportunismo e denaro (il marito dispensa soldi a tutti)i suoi «adulatori», per tranquillità e sensi di colpa (ha un amante) lui stesso, il più tenace è il maggiordomo africano che accompagna Marguerite al piano, e le invia dei fiori facendole credere che arrivano da un ammiratore segreto.

L’uomo coltiva il progetto di raccontare alla posterità il «fenomeno da baraccone» e sembra molto determinato. Finché Marguerite decide di dare un recital pubblico per beneficenza, le cose precipitano coinvolgendo nuovi «scrocconi», un ex stella del canto ricattato perché omosessuale, il suo giovane amante e una donna barbuta…
In concorso alla Mostra di Venezia dove Giannoli sembra essere diventato di casa (era al Lido e sempre in gara col precedente e poco riuscito Superstar) Marguerite in costume Belle Epoque si ispira alla figura di Florence Foster Jenkins, una ricchissima americana che a inizio del secolo scorso sognava di essere soprano. Un’ eroina tragica la cui vicenda diviene nelle mani del regista un pretesto per riflettere sull’arte e sul mondo tra le due guerre che esploderà di lì a poco.

Giannoli si avventura nei movimenti artistici della Parigi del tempo, dadaismo e surrealismo, per renderli in modo caricaturale se non imbarazzante.
E dalla caricatura infine non si esce. Cosa critica in fondo il film? Dispiegando temi «alti» sembra piuttosto a prendere in giro tutto quanto circonda la sua eroina, gli sfrutattori che ridono alle sue spalle, chi la asseconda e ci guadagna senza però la lucidità di avventurarsi in una «vera» cattiveria, e soprattutto senza toccare le molte corde di verità/illusione che potrebbe far vibrare.
Giannoli preferisce la scrittura scontata, le iniezioni di buoni sentimenti, e il suo film a dispetto delle ambizioni non tocca mai la nota giusta. Proprio come la sua protagonista.