La discografia di Kate Bush conta dieci album, pubblicati con intervalli di tempo crescenti. Due nel 1978: lo straordinario debutto The Kick Inside (il disco di Wuthering Heights, della splendida ballata The Man with the Child in his Eyes e di The Saxophone Song) e Lionheart, musicalmente meno eclatante. Nel 1980 Never For Ever si apriva con il kitsch sontuoso di Babooshka, seguita da un omaggio minimale e morriconiano a Frederick Delius e la chiusura inquietante e uterina di Breathing.

The Dreaming (1982) è l’album della libertà creativa – ovvero «non vi aspettate un singolo da top 10, lasciatemi giocare con il mio Fairlight» – in realtà una palestra per il capolavoro che sarebbe arrivato tre anni dopo: in Hounds of Love (1985) con il Fairlight sintonizzato sulle musiche del mondo, la sequenza iniziale è straordinaria (Running Up the Hill, Hounds of Love, The Big Sky e Cloudbusting), per Pitchfork è il Sgt. Pepper’s dell’alba dell’era digitale. The Sensual World (1989) si apre con il monologo di Molly Bloom dall’Ulisse di Joyce e This Woman’s Work immortala un’altra memorabile ballata voce e pianoforte à la Kate Bush.

ALLA LUCE di tutto ciò The Red Shoes (1993) è un disco deludente, spiegabile solo con il fatto che la madre Hannah morì durante la sua lavorazione. Poi passano dodici anni. Aerial esce nel 2005, quando ormai nessuno se lo aspettava più: c’è una canzone per il figlio Bertie e una per sua madre, A Coral Room; diviso in due parti, è un disco ambizioso che si snoda come una suite.

Bisogna aspettare il 2011 per Director’s Cut (che si limita a rivisitare canzoni da The Red Shoes e The Sensual World) e l’esangue 50 Words for Snow. Before the Dawn, il live dei concerti, è uscito nel 2016.

SUL FINIRE del 2018 Kate Bush ha rimasterizzato personalmente dai nastri originali tutti i suoi lavori. Si tratta in totale di quattro cofanetti in vinile, più due in cd con rarità. A completamento del progetto, nei primi mesi del 2019 ha visto la luce The Other Sides, quattro cd dove trova spazio una cover di The Man I Love di Gershwin, vari estratti da colonne sonore, tra cui Brazil, dal film omonimo di Terry Gilliam, e Humming, una demo inedita.