Annunciata più di un anno fa, la sperimentazione del diploma quadriennale – il cosiddetto liceo breve – sarà avviata a partire dal prossimo anno scolastico in tutte le regioni italiane. Il ministero dell’Istruzione ha pubblicato l’elenco dei 100 istituti superiori che dal prossimo anno scolastico (il 2018/2019) avvieranno una classe prima che terminerà il suo ciclo di studi dopo quattro anni e non cinque, come avviene adesso per tutti gli indirizzi dell’istruzione superiore. Ogni scuola potrà attivare una sola classe sperimentale.

Alla selezione, secondo i dati forniti dal Miur, hanno partecipato 197 scuole, di cui 128 statali e 69 paritarie. E il ministero ha annunciato di voler estendere la sperimentazione ad altre 92 scuole.

Secondo Francesco Sinopoli, Segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil, «poiché gli istituti statali ad indirizzo tecnico e liceale sono oltre 2000, sembra evidente che le scuole non hanno condiviso la scelta unilaterale del Ministero di attivare la sperimentazione senza alcun coinvolgimento della comunità educante». Il sindacato, alla luce «di questi risultati clamorosi e non entusiasmanti», ribadisce il giudizio «fortemente contrario» alla sperimentazione: «Il taglio di un anno – prosegue Sinopoli – impoverisce drasticamente la qualità dell’offerta formativa del sistema scolastico pubblico, danneggia le fasce più deboli della popolazione scolastica e causa una perdita di organici, di fatto configurandosi come mera operazione di cassa». E, aggiunge Sinopoli, «non si può realizzare un intervento di riforma dei cicli scolastici riducendo la durata delle scuole secondarie superiori, senza ragionare dell’intero sistema».

Fino ad oggi dodici scuole hanno sperimentato percorsi quadriennali sulla base di progetti di istituto autorizzati di volta in volta dal ministero.