Al Presidente della Repubblica On. Sergio Mattarella,

continuiamo a seguire con sgomento e affanno ma anche con indignazione la vicenda di Dana Lauriola e degli altri attivisti No Tav e ribadiamo ciò che Le abbiamo scritto quando Le abbiamo inviato l’appello per la liberazione di Dana (25 novembre 2020): pur consapevoli del momento complesso, difficile e traumatico per il nostro Paese, ci rivolgiamo fiduciose a Lei che ha sempre dimostrato attenzione, sensibilità e risolutezza nell’esercizio delle Sue funzioni e nel contribuire a dirimere con ponderazione e grande equilibrio le questioni che Le vengono sottoposte.

Nel leggere l’ultima lettera del 2020 che Dana ha inviato dalle Vallette, fra l’altro in tempi di covid e di situazione emergenziale nelle carceri, ci colpiscono non solo il coraggio e la serenità di questa giovane donna nell’affrontare l’ingiusta pena alla quale è sottoposta ma anche la coerenza con la quale riafferma “il diritto a vivere in un territorio non devastato ed inquinato” e a “difendere ogni metro, ogni albero, ogni alito di vita” della Valsusa.

Ci colpisce inoltre la forte vitalità che Dana dimostra in questo periodo di intristimento e di debolezza di tutti, e in particolare delle/dei più giovani – per lo più trascurati nei discorsi e nelle decisioni delle nostre istituzioni e costretti da mesi e mesi a un’esistenza in clausura che, come Lei ben sa, sottrae loro lo stare insieme e le relazioni, con gravi danni a livello sia fisico che psichico.

Presidente, abbiamo ascoltato con interesse e commozione il Suo discorso di fine anno, nel quale ha richiamato alla responsabilità le/i rappresentanti politici, ha incitato tutte/i a non perdere tempo e a non sprecare energie “per inseguire illusori vantaggi di parte”. Abbiamo apprezzato il Suo richiamo a questo nostro momento storico come “tempo di costruttori”, donne e uomini che hanno a cuore tutto il lavoro indispensabile alla vita e che per questo rinsaldano le relazioni umane e i legami comunitari. Abbiamo apprezzato le Sue sollecitazioni e in modo particolare l’obbligo a prenderci cura del nostro presente e del futuro, perché è ciò che “dobbiamo a noi stessi”, è ciò che “dobbiamo alle giovani generazioni”.

Siamo preoccupate per l’appunto della crescita delle giovani generazioni e rammaricate nel costatare come si colpiscano le attiviste e gli attivisti che difendono un territorio, perché pensiamo che lottare per la salvaguardia di un ecosistema non è un reato e che non si può ridurre una siffatta lotta a una questione di ordine pubblico.

Avvertiamo la necessità di alimentare la fiducia delle giovani e dei giovani nel patrimonio delle libertà che le donne e gli uomini della Resistenza ci hanno consegnato, patrimonio che è stato via via arricchito grazie alle lotte portate avanti di volta in volta dalle nuove generazioni.

Nonostante l’indignazione che proviamo dinanzi a un dissenso espresso in modo pacifico e che viene punito con il carcere – come ha dichiarato Amnesty International;nonostante lo sconcerto che proviamo dinanzi al mancato ascolto della presa di posizione dell’Associazione Nazionale Giuristi Democratici – che ha chiesto alla magistratura di comprendere le ragioni della protesta e del dissenso sociale; nonostante il disinteresse nei confronti delle giovani e dei giovani rinchiusi in carcere come se non appartenessero alla nostra civile società democratica, Le rinnoviamo ancora l’appello Libertà per Dana, perché noi continuiamo a voler salvaguardare la nostra democrazia e desideriamo alimentare la speranza delle giovani e dei giovani in un futuro democratico. Confidiamo pertanto in un Suo intervento affinché anche nel caso di questa giovane donna siano rispettati i principi del nostro dettato costituzionale.

Certe della Sua attenzione, con gratitudine.

Biblioteca delle donne e Centro di consulenza legale Udiparlemo onlus