Mahmoud Abu Zeid (Shawkan) è stato insignito del premio Unesco per la libertà di stampa. In carcere dal 2013, sul fotoreporter egiziano pesa la richiesta di pena di morte della procura, in un maxi processo con 739 imputati: la sua colpa, aver documentato il massacro di Rabia, l’uccisione nell’agosto 2013 di circa mille sostenitori dei Fratelli musulmani da parte del neonato governo al-Sisi.

«La scelta di Abu Zeid è un tributo al coraggio, la resistenza e l’impegno per la libertà di epsressione», ha detto Maria Ressa, presidentessa della giuria Unesco. Immediata la reazione del Cairo: il ministero degli Esteri ha definito il premio «irrispettoso dello Stato di diritto» e il parlamento egiziano ha accusato l’Unesco di premiare un imputato di terrorismo.