Il primo a restare sorpreso per la sua vittoria è stato proprio Javier Milei: se fosse arrivato al 20% delle preferenze, aveva detto, sarebbe stato un successo. Primo con oltre il 30% dei voti alle primarie di domenica in Argentina, l’economista ultraneoliberista può guardare ora con rinnovate ambizioni alle presidenziali di ottobre. E sono in molti a chiedersi se dietro il voto per il candidato di estrema destra ci sia qualcosa di più di una variante particolarmente aggressiva del que se vayan todos, legata ai suoi furiosi attacchi contro la casta dei politici da prendere «a calci in culo» (con...