Visioni

Libera Petra, fuori dagli schemi

Libera Petra, fuori dagli schemiPaola Cortellesi – foto di Luisa Carcavale

Televisione Dal 14 settembre su Sky Uno Paola Cortellesi nei panni dell'ispettrice protagonista dei romanzi di Alicia Giménez-Batlett. Adattamento tv in quattro episodi diretti da Maria Sole Toganazzi

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 14 settembre 2020

Nel folto panorama degli adattamenti televisivi di crime e mystery che hanno riempito in questi anni i palinsesti di network e piattaforme streaming, stupiva l’assenza di uno dei personaggi femminili più interessanti e meglio tratteggiati, quello dell’ispettrice Petra uscito dalla penna della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Batlett e apparso per la prima volta in Spagna nel romanzo Riti di morte (1996). Da noi è arrivato nel 2002 per i tipi della Sellerio, ed è stato subito un successo, tanto che ad oggi i suoi romanzi hanno venduto oltre un milione e mezzo di copie.

IL VUOTO  è ‘colmato’ ora grazie a una coproduzione internazionale che ha coinvolto Sky Original, Cattleya, parte di Itv Studios in associazione con Bartle byfilm, così Petra arriva sui teleschermi a partire dal 14 settembre, ogni lunedì alle 21.15 su Sky Cinema Uno, in streaming su Now Tv e on demand. A rivestire i panni di questa ispettrice un po’ complicata, ruvida e dai modi spesso bruschi è Paola Cortellesi: “Conoscevo il personaggio dai romanzi di Alicia e ovviamente me ne sono subito innamorata. E’ una donna che tutti vorremmo essere: sceglie di essere liberamente ciò che è, fuori dagli schemi e senza nessun legame convenzionale. Scelte che ovviamente creano difficoltà nei rapporti con gli altri”.

Due matrimoni falliti alle spalle, Petra è stata nella sua precedente vita avvocato di successo, poi ha cambiato radicalmente ed è ora ispettore della squadra mobile di Genova, scegliendo però un ruolo defilato, l’archivista. Quasi a voler mantenere una sorta di invisibilità dall’esterno, fino a quando viene spostata nel settore operativo che indaga su una serie di stupri. A affiancarla il viceispettore Antonio Monte – interpretato da Andrea Pennacchi – quanto più lontano caratterialmente da lei: vedovo e con un figlio all’estero, decisamente vecchia scuola, sta meditando di andare in pensione quando l’irrompere di Petra, la sua amicizia con lei e la solidità del loro rapporto professionale, lo riporta alla vita. “Monte è un personaggio affatto banale – spiega Pennacchi, molto credibile e non unidimensionale così che l’incontro quasi scontro con Petra, questa meteora, gli fa cambiare decisamente atteggiamento”. 

L’ADATTAMENTO italiano ha reso necessario un cambio di città: non più Barcellona ma Genova, una scelta approvata anche dalla creatrice: “Quando gli sceneggiatori (Giulia Calenda, Furio Andreotti, Ilaria Macchia, ndr) mi hanno spiegato la necessità di modificare la location, ho avuto qualche perplessità – sottolinea Gimenez Battlet. Poi ho visto il primo girato, sono stata sul set e ho capito che era una scelta perfetta”.

Perché “Genova è un elemento fondamentale nella storia – come spiega Maria Sole Tognazzi, la regista dei quattro episodi che compongono la prima stagione della serie – c’erano delle attinenze forti con Barcellona, sono due città che hanno molto in comune. La verticalità del tipo di ambienti, le luci , mi hanno portato a capire che questo mix di tradizione e modernità era perfetto. Petra mi ha dato la possibilità di sperimentare un nuovo mondo. E di farlo attingendo a quelle che erano le mie esperienze precedenti sui personaggi femminili, che avevo raccontato negli ultimi film. Questa donna libera e senza filtri, diretta e ironica ma allo stesso tempo contraddittoria e fragile, mi ha letteralmente conquistata”.

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