L’hip hop che ha da tempo perso le connotazioni originali, trasformandosi (troppo) spesso in un prodotto di marketing dalle iconografie ipertrofiche: macchinone, ragazzoni pompati e tatuati avvinghiati a fanciulle prosperose, qualche volta riesce miracolosamente ancora a sorprendere. E se in Italia il fenomeno si è contaminato con il pop producendo – tranne eccezioni – ibridi stucchevoli, in Inghilterra stiamo decisamente mille passi avanti.

Prendiamo Tine Tempah, ventiquattro anni, allampanato ragazzone magro come un giunco (muscoloso però, qui il cliché viene rispettato…). Le origini sono nigerianee, ma il suo hip hop si mescola con la dance senza dimenticare la lezione dei grandi del soul. «Cerco di mantenere un approccio originale – spiega – il mio obiettivo è dimostrare che il rap inglese e anche europeo, che rimane sempre ispirato a quello americano, può farcela con le proprie gambe».

Nel 2011 Disc-Overy, il duo debutto, era schizzato alto nelle classifiche, aggiudicandosi un British award e una considerazione dell’ambiente tanto da portarlo ad esibirsi in festival di prestigio come Coachella e il Glastonbury. Ora è uscito Demostration; titolo provocatorio, visto che tutti lo aspettavano al varco della seconda prova…. Sì, perché il disco di debutto gli aveva aperto le strade del mercato a stelle e strisce, dove aveva piazzato oltre un milione fra copie fisiche e digitali. Ma Tine non cade nel tranello ed è convinto che: «Noi europei non ci sentiremo mai come gli americani, siamo profondamente diversi, anche nei suoni. Forse il segreto è cercare di mantenere questa differenza senza voler imitarli a tutti i costi». Non a caso il secondo album – il cui processo creativo ha avuto inizio a Los Angeles, è stato ’chiuso’ a Londra: «Il fatto è che quando registro devo sentirmi a mio agio e sinceramente lì le persone sono fin troppo entusiaste e tutto, nelle loro parole, diventa meraviglioso. Così sono tornato a casa perché gli inglesi mi sembrano più realistici».

Le influenze? Certo Kanye West è un modello: «Credo che sia riuscito ad avvicinare all’hip-hop persone che come me non amavano per forza certi stereotipi, come il modo di vestire con i jeans larghi». Nel disco tante collaborazioni: Dizzee Rascal, Naughty Boy, Emeli Sandè. «Il successo di Disc-Overy mi ha aperto molte strade. Mi piacerebbe in futuro lavorare con James Blake. E perché no, anche con Kanye West…».