L’ultimo giorno di shutdown era cominciato nel peggiori dei modi: più che uno sciopero, un ammutinamento dei controllori di volo, che, stanchi di non ricevere lo stipendio, non si sono presentati al lavoro, obbligando l’ente federale Usa per l’aviazione a ridurre i movimenti e causando problemi in particolare all’aeroporto LaGuardia di New York e in tutta la east coast.

Secondo i funzionari della Faa il numero esiguo di controllori in servizio non era in grado di garantire la sicurezza del traffico aereo, e oltre a loro anche molti addetti della Transportation Security Administration, Tsa, si erano dichiarati malati e gli aeroporti erano precipitati nel caos tra ritardi, voli cancellati e file lunghissime.

Quando poche ore dopo Trump ha annunciato la fine, per ora, dello shutdown, in molti hanno ringraziato i controllori di volo e gli agenti del Tsa, che hanno dato un assaggio di quello che sarebbe potuto accadere se il presidente avesse continuato a giocare con le loro vite per il suo braccio di ferro con l’opposizione, che non ha alcuna intenzione di fargli costruire il muro al confine con il Messico.

La mossa dei lavoratori è arrivata pochi giorni dopo lo sciopero che ha portato migliori condizioni per gli insegnanti di Los Angeles, che non esercitavano questo diritto da 30 anni. E ora si parla di sciopero, per la stessa categoria, anche a Oakland e a Denver.

Negli ultimi giorni, alcuni lavoratori federali appoggiati dal loro sindacato si erano riuniti nell’edificio del senato, per una protesta silenziosa durata 33 minuti, uno per ogni giorno di mancato lavoro.

Sarà l’ondata socialista, ma i lavoratori Usa sembrano ricordarsi di avere un potere e vogliono esercitarlo. Lo shutdown ha contribuito a cementare questa consapevolezza, mostrando anche fino a che punto i tentacoli del governo federale raggiungono le vite ordinarie della nazione, e come persino il Paese più ricco del mondo potrebbe precipitare in una crisi non lontana dalle file per il pane.

Anche se, almeno per 3 settimane, lo shutdown è terminato, i suoi effetti continuano per le migliaia di lavoratori che non hanno rispettato le date dei mutui, o si sono dovuti indebitare, e per le comunità abitate principalmente da impiegati federali i quali hanno smesso qualsiasi tipo di spesa, bloccando l’economia locale.

In questo contesto ne esce bene solo Nancy Pelosi, mai così determinata e a sinistra, tanto da attirare il plauso anche dei socialisti per la fermezza con cui si sta opponendo a Trump. Se un effetto positivo questo shutdown l’ha avuto, è stato quello di compattare il Partito democratico, spostandolo ancora un po’ più a sinistra.